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SVIZZERAFesta nazionale, oltre la retorica e i luoghi comuni

31.07.10 - 22:07
La Svizzera si appresta a celebrare una festa diventata "nazionale" soltanto dal 1994 e istituita nel 1891. Una Svizzera che, come ogni anno, si interroga sulla propria storia e sul senso della propria esistenza
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Festa nazionale, oltre la retorica e i luoghi comuni
La Svizzera si appresta a celebrare una festa diventata "nazionale" soltanto dal 1994 e istituita nel 1891. Una Svizzera che, come ogni anno, si interroga sulla propria storia e sul senso della propria esistenza

LUGANO - Siamo alla vigilia del Natale della Patria. Il 1° agosto è giornata di grigliate, di fuochi d’artificio e di allocuzioni. Difficile non scadere nel banale e nella retorica. Ogni anno si ricordano i valori della Svizzera “non solo montagne, cioccolata e orologi”, in discorsi infarciti di citazioni celebri sullo stile kennedyano del “Non domandarti quello che può fare il tuo Paese per te, domandati quello che tu potresti fare per il tuo paese” e di parole morbide e che scaldano il cuore come “sicurezza”, “democrazia”, “pace”, “benessere”.

Il Tages Anzeiger oggi ricorda la frase di uno dei più grandi scrittori di lingua tedesca del 900, Friedrich Dürrenmatt che una volta disse che “a lui la Svizzera del passato non gli interessava e che la faceva sbadigliare”.  A lui interessava la Svizzera del futuro, di cui parleranno gli oltre 3000 oratori domani. Un futuro che si costruisce soltanto con la certezza del proprio passato e della propria storia.

"Abolire il 1° agosto" - E proprio ripensando alla propria storia che in Svizzera gli animi si scaldano. La novità di rilievo di quest’anno arriva da Cédric Wermuth, che ha osato mettere in discussione proprio la data che ricorda la fondazione del nucleo originale della Confederazione, avvenuta (ma non è certa la data) il 1° Agosto del 1291. Il Presidente dei Giovani Socialisti svizzeri ha proposto di abolire il primo agosto. Secondo Wermuth risale al 12 settembre del 1848 la nascita della Svizzera moderna ed è quindi quella la data più adatta per ricordare i propri valori di appartenenza elvetici. Una Svizzera, ai tempi del '48, ancora ferita poiché reduce dal “Sonderbund”, la guerra tra quei cantoni cattolici e conservatori (Lucerna, Uri, Svitto, Nidvaldo, Obvaldo, Zugo, a cui si aggiungevano Friburgo, Vallese) che non accettavano la volontà dei cantoni a maggioranza liberale che spingevano per una Svizzera mercantile e laica. A prevalere, come si sa, furono i liberali.

Quando nacque la Svizzera? - In tutti i casi, chi ancora pensava che il patto del Grütli fosse stato sancito il 1 agosto del 1291, deve ricredersi. Il giuramento sul praticello, secondo alcuni storici, risalirebbe al 7 novembre dell’anno 1307. Il 1° agosto, in verità, si festeggia da poco più di un secolo ed è soltanto dal 1994 che è giorno festivo riconosciuto da tutti i cantoni elvetici. L’istituzione della festa nazionale del 1° agosto risale al 1891. La celebrazione annuale fu introdotta nel 1899, anche grazie a quegli svizzeri all’estero che, su modello delle feste nazionali di altri paesi, chiedevano un giorno di festa unitaria per ricordare la loro terra. Da allora, per decenni, la festa nazionale rimase comunque un normale giorno feriale e solo alcuni cantoni dichiararono festivo il pomeriggio o l’intera giornata. Per rendere l’evento un giorno festivo a tutti gli effetti ci volle un’iniziativa popolare lanciata dai Democratici svizzeri: l’introduzione della festività del 1° agosto fu accettata il 26 settembre del 1993 da ben l’83,3% dei cittadini elvetici.

Curiosità storiche che, in tutti i casi, cambiano poco la sostanza di uno spirito di appartenenza elvetico, unico al mondo, che nonostante tutto, non resta scalfito dalle sfide e dalle difficoltà odierne. Un paese che avrà futuro soltanto se continuerà a chiedersi chi siamo e dove stiamo andando.

p.d'a.

Foto d'apertura: Keystone

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