Cerca e trova immobili
Il portiere del Berna, Leonardo Genoni, si è espresso a proposito della stagione in corso di svolgimento: «Il nostro vantaggio è che non commettiamo molti errori e questo alla lunga fa la differenza»
BERNA - Il campionato di National League sta entrando nel vivo e dopo 14 partite il Berna conduce la classifica con 34 punti, cinque lunghezze in più del Lugano (29) e sei in più del Davos (28).
I duplici campioni svizzeri in carica possono vantare un roster di tutto rispetto e fra gli elementi cardine della squadra c'è sicuramente l'estremo difensore Leonardo Genoni. «Nonostante siamo in vetta alla classifica lo reputo un campionato molto difficile ed equilibrato», ha esordito proprio il portiere degli Orsi. «Bisogna mantenere un livello alto in tutte le partite perché abbiamo visto che ogni squadra può vincere contro tutti. Per questo motivo è importante mettere più punti possibili in cascina e ovviamente è un bene essere davanti a tutti».
Ma qual è il punto forte del Berna? «Il nostro vantaggio è che non commettiamo tanti errori e probabilmente questo alla lunga fa la differenza, anche se non è sempre facile mantenere la concentrazione per tutti i 60'. Mettiamo in pratica un sistema di gioco molto semplice e questo ci permette di vincere tanto».
Quale avversario ti preoccupa di più? Come vedi Ambrì e Lugano? «Mi preoccupano quasi tutte le squadre. Praticamente ogni partita che abbiamo giocato finora, tranne qualche raro caso come contro il Kloten (9-2, ndr), è stata impegnativa, abbiamo speso molte energie e anche i risultati sono stati spesso in bilico. Ci sono in ogni caso sette-otto formazioni attrezzate per vincere il titolo».
E tu sei uno dei migliori estremi difensori del campionato... «Ci sono diversi portieri molto forti e personalmente non penso mai di essere arrivato. Non gioco sempre in maniera perfetta e ci sono di conseguenza molti piccoli dettagli che posso ancora migliorare. L'importante è che se si commette qualche errore la squadra ti aiuta: per vincere è fondamentale avere un gruppo unito».
Il 30enne sta disputando la sua seconda stagione nella Capitale e l'anno scorso al primo tentativo è salito per la quarta volta nella sua carriera sul tetto svizzero, dopo le affermazioni con il Davos (2009, 2011, 2015). Come ti trovi a Berna? «Il momento più difficile l'ho vissuto al mio arrivo, anche perché dopo nove stagioni nei Grigioni ho trovato un ambiente totalmente nuovo, così come l'idea di gioco. Ho dovuto imparare tanto e all'inizio ho impiegato un po' di tempo per ingranare, ma adesso mi sono calato alla perfezione nella realtà bernese».
