HCL«Col disco sul bastone abbiamo paura. Shedden-Ireland? Noi dobbiamo pensare al ghiaccio»

LUGANO - 45 punti messi a segno in campionato, frutto di 10 reti e ben 35 assist che in questo momento gli valgono il titolo di Top Scorer della Lega: nonostante tutte le difficoltà del suo Lugano, nonostante l’assenza della sua spalla Pettersson, nonostante il non brillantissimo momento sul ghiaccio che sta attraversando, Linus Klasen rappresenta sempre l’anima e il faro della compagine ticinese.

Giunto sulle rive del Ceresio nel 2014, lo svedese ha spesso incantato la platea bianconera ma, nel corso degli ultimi due anni, ha vissuto per due volte l’esperienza del cambio dell’allenatore. «Lo scorso anno eravamo in dodicesima e ultima posizione quando avvenne l’avvicendamento, questa volta siamo ottavi e già questa è una differenza - ha esordito - Abbiamo affrontato diverse difficoltà, specialmente quando abbiamo giocato in trasferta, è innegabile; noi giocatori però dobbiamo cercare di concentrarci su ciò che facciamo sul ghiaccio, non su quello che avviene in panchina. Creare occasioni da rete, non concederne agli avversari… questi devono essere i nostri unici pensieri».

In questi mesi, però, tante cose non sono funzionate: partendo dai tantissimi gol incassati, passando per i pochi punti conquistati in trasferta, fino ad arrivare alla gestione di Shedden dell’intero gruppo. Qual è stato fino ad ora il problema più grande che avete affrontato e che vi ha condizionati?
«Sinceramente non saprei dire cosa ci ha frenato più di tutto. Chiaramente l’assetto difensivo dell’intera squadra non ha mai funzionato, ma a volte non ci siamo aiutati uno con l’altro neanche nella costruzione delle manovre offensive. Giocare in casa è più facile, ci risulta più semplice è vero, ma non possiamo scendere in pista in trasferta come abbiamo fatto alcune volte… c’è bisogno di fare punti per presentarci ai playoff nella miglior condizione possibile, di classifica e mentale».

A proposito di fattore mentale… in tanti dopo la finale dello scorso anno si aspettavano un campionato diverso. Cosa vi ha bloccato fino ad ora?
«Sono diverse le cose che ci sono mancate, tante piccole cose che ci hanno portato a sprecare tante occasioni e di sbagliare troppo spesso. Davanti ai nostri tifosi siamo spesso riusciti ad avere continuità, mentre in trasferta… dobbiamo cercare di ripartire da Ginevra».

Sono ormai poche le partite che vi distanziano dal termine della regular season. Cosa mi manca per essere al livello delle Top4?
«Berna, Zurigo, Zugo e Losanna sono squadre complete, hanno un ottimo controllo del disco anche nei momenti complicati. Cosa che a noi manca troppo spesso… dobbiamo essere più tranquilli e sereni quando giochiamo e farlo da squadra. Nessuno può farti vincere le partite da solo, mentre insieme conducendo il gioco e gestendo il disco tutto risulta più facile».

In effetti quando manovrate spesso sembra che abbiate paura…
«Non io (ride, ndr). No a parte gli scherzi, tutti hanno confidenza col disco, tutti sanno gestirlo come si deve ma dobbiamo restare tranquilli per continuare a fare punti anche perché ora manca davvero poco per l’inizio dei playoff e tutte le prossime partite peseranno molto».

A partire da quella di venerdì contro il Kloten: per loro si tratterà della classica ultima spiaggia…
«Proprio per questo, ancora di più per questo, dobbiamo stare attenti. Nonostante la classifica sono una buona squadra, contro di noi hanno sempre fatto bene: dopo un’ottima partenza hanno rallentato molto ma noi dobbiamo sfruttare l’occasione per mettere un’ipoteca sulla nostra partecipazione ai playoff».