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HCAP«Siamo "tornati", la fiducia è fondamentale»

21.09.16 - 23:33
Piegato lo Zugo e tirato un primo sospiro di sollievo, l'Ambrì cerca conferme dopo un inizio in salita. Il roccioso Ngoy: «La squadra è buona, ha potenziale: ci serviva un "clic"»
«Siamo "tornati", la fiducia è fondamentale»
Piegato lo Zugo e tirato un primo sospiro di sollievo, l'Ambrì cerca conferme dopo un inizio in salita. Il roccioso Ngoy: «La squadra è buona, ha potenziale: ci serviva un "clic"»
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AMBRÌ - Dopo il primo successo stagionale colto contro lo Zugo al termine di un'interminabile e per certi versi "drammatica" serie di rigori (ben 22 in totale), in casa biancoblù è tornata un pizzico di serenità e il day after ha tutti i connotati di un nuovo inizio. Più importante dei due punti conquistati, da questa vittoria si deve ripartire per rilanciare un campionato iniziato in salita.

Le parole di Michael Ngoy, elemento d'esperienza e tassello importante della "nuova" difesa di Kossmann - i due sono legati da un passato ai Dragoni -, spiegano perfettamente il concetto e lo stato d'animo leventinese.

«Un grosso sollievo, una liberazione, avevamo davvero bisogno di questa vittoria - ha esordito il roccioso difensore - Nelle prime quattro partite avevamo fatto buone cose ottenendo pochi punti, poi col Ginevra abbiamo giocato e perso male. I risultati ad ogni modo non riflettevano quanto mostrato sul ghiaccio nelle prime uscite. Ad inizio stagione potevano esserci alcune incognite in difesa, ma invece abbiamo giocato bene, subendo poco contro Zurigo, Davos e Berna: per contro davanti è mancata anche un po' di fortuna e abbiamo fatto più fatica».

E così un filotto negativo che ha avuto notevoli conseguenze sul morale della truppa biancoblù. «Le sconfitte hanno portato qualche dubbio, quando si perde non è mai facile. Non è semplice neanche quando ci si trova spesso in svantaggio e si deve rincorrere, anche con lo Zugo ci siamo ritrovati in questa situazione, ma la squadra ha carattere. Alla fine potevamo fare 3 punti ma ne abbiamo ottenuti 2: comunque meglio di niente, vincere era fondamentale».

La vittoria può essere un nuovo inizio. «Sì e no, in realtà c'erano già state cose positive. Certo ci fa del bene, abbiamo mostrato quel che sappiamo fare e ci dà fiducia per il weekend. Il messaggio è che siamo "tornati", adesso bisogna continuare in questa direzione, magari un po' più rilassati. La squadra è buona, ha potenziale, ci serviva un clic. Come abbiamo perso 6 partite, possiamo anche vincerne 6 di fila, passo dopo passo si possono "creare" serie positive. In una stagione ci sono sempre questo genere di momenti, ad esempio lo scorso anno a Friborgo avevamo perso 11 partite filate, poi ci siamo risollevati raggiungendo comunque i playoff».

I prossimi avversari si chiamano Kloten (da affrontare in trasferta) e Langnau. «Ora ci prepariamo per il weekend dove dobbiamo fare bene e guadagnare altri punti. Il campionato è lungo e intenso, per ora non bisogna guardare la classifica o la linea. Non dobbiamo nemmeno guardare contro chi si gioca, ma pensare a noi stessi. Tutti gli avversari sono forti, non ci sono match facili o difficili: non è più semplice giocare contro il Bienne piuttosto che contro il Davos».

Due aspetti, più precisamente il powerplay e la composizione (sempre differente) delle linee, hanno fatto fin qui molto discutere. «Anche per il powerplay si tratta di un discorso di fiducia: quando questa manca diventa più difficile trovare il gol. Nelle grandi serate tutto sembra facile, si gioca in scioltezza e si segna, altre volte è più difficile e tutto si complica. Per esperienza posso dire che in difesa, anche quando magari la fiducia non è al massimo, è più semplice "arrangiarsi", mentre davanti non è così. Per i cambiamenti nelle linee non credo sia un problema, siamo professionisti e si è abituati. Quando alcuni aspetti non funzionano si prova a cambiare anche più di una volta, poi quando si vince e si trova la miglior soluzione i blocchi si possono stabilizzare», ha concluso Michael Ngoy.

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