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LNADopo Steinmann ecco Stancescu: «Io giudice? Non vedo l'ora di iniziare»

30.06.16 - 09:18
L'ex capitano del Kloten sarà il nuovo vice del giudice unico della Lega Oliver Krüger: «Sarà emozionante e avrò una responsabilità enorme»
Dopo Steinmann ecco Stancescu: «Io giudice? Non vedo l'ora di iniziare»
L'ex capitano del Kloten sarà il nuovo vice del giudice unico della Lega Oliver Krüger: «Sarà emozionante e avrò una responsabilità enorme»
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ZURIGO - A partire dalla prossima stagione di hockey - 2016/2017 - il giudice unico della Lega sarà Oliver Krüger, mentre il suo vice Victor Stancescu. Proprio l'ex capitano del Kloten avrà un ruolo importante e sarà molto attivo, visto che dovrà occuparsi di un gran numero di casi.

Ricordiamo che Stancescu ha dovuto appendere i pattini al chiodo per un problema cronico all'anca nel corso della passata stagione, dopo aver trascorso una carriera intera con gli Aviatori: in 15 campionati disputati alla Kolping Arena ha totalizzato 252 punti in 585 partite.

Parallelamente allo sport, il 31enne è riuscito a laurearsi in diritto ed esercita attualmente la professione di avvocato.

Victor Stancescu, come mai hai deciso di intraprendere questa nuova sfida?
«Come avvocato ed ex giocatore si tratta di un'attività che mi permette di rimanere a contatto con il mio sport e questo personalmente lo trovo molto entusiasmante. L'hockey di solito è una passione che non si perde dopo aver terminato la carriera, se poi vi è un modo per combinare tutto questo con la propria professione, la cosa diventa davvero interessante».

...il tuo sarà un ruolo molto importante...
«Oliver Krüger ed io decideremo tutti i casi insieme e sarà determinante la collaborazione che ci sarà fra di noi. Da una parte si tratta di un compito appassionante, dall'altra avrò una responsabilità enorme. Sono soddisfatto di questo ruolo e anche in futuro mi piacerebbe rimanere attivo nel diritto sportivo».

Quanto è importante per La LNA avere degli ex giocatori che collaborano per la salute dei giocatori?
«Trovo che chi abbia giocato ai più alti livelli possa forse leggere certe situazioni di gioco in maniera più sofisticata rispetto ad altri. Tuttavia, siamo ancora lontani dall'avere la garanzia che questo possa portare sempre a delle "buone" decisioni. L'elemento legale sarà altrettanto importante, ci si aspetta un tribunale che decida in maniera comprensibile e costante.

Che tipo è il signor Krüger?
«Ho avuto modo di conoscerlo meglio durante la discussione sulle possibilità di collaborare insieme e lo apprezzo molto. È sicuramente un grande motivo per cui ho deciso di accettare questa posizione lavorativa. Si occupa di questioni disciplinari da più di 10 anni, è concreto e competente. Ha inoltre giocato a hockey ed è una persona molto disponibile. Sono molto contento di poter lavorare insieme a lui e non vedo l'ora di iniziare».

Il signor Steinmann è stato parecchio criticato e non è sicuramente facile mettere tutti d’accordo. Ma come valuti il suo operato?
«Dal momento che sono un giudice disciplinare, non è compito mio valutare il lavoro di un mio predecessore».

Come hai valutato gli ultimi episodi arbitrali (ad esempio la finale di Lugano-Berna) e secondo te cosa bisogna cambiare?
«Le decisioni arbitrali vengono ovviamente fatte sul momento, in cui l'arbitro ha un'angolazione della scena di gioco parzialmente negativa. Il fatto che si possa considerare falsa una decisione a posteriori appartiene alla natura delle cose. Tuttavia, il giudice disciplinare non è presente per correggere le decisioni arbitrali, ma piuttosto per punire in maniera di prevenzione generale e speciale delle azioni ritenute pericolose per la salute degli atleti. In questo contesto abbiamo più tempo e più possibiltà rispetto a un arbitro durante un'azione di gioco».

Auger vi aiuterà nel vostro lavoro. Quanto sarà importante per voi la figura di un esperto di NHL?
«Auger non è lì per aiutarci. Lui accetta il ruolo di pubblico ministero e questo ruolo è importante. In questo contesto non lavoreremo insieme, ma andremo nella stessa direzione, uniti per il medesimo obiettivo».

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