Vicky Mantegazza è intervenuta spiegando la situazione dopo l'incontro avuto con la Federazione a inizio mese e ha analizzato la formazione che si appresta ad affrontare una stagione intensa
LUGANO - «Lunedì si picchieranno i pugni sul tavolo». Con questa frase Vicky Mantegazza si era congedata al termine della finale persa lo scorso 12 aprile contro il Berna sul ghiaccio della Resega; una serata da un punto di vista triste, ma che dall'altro aveva sottolineato definitivamente come questo Lugano fosse tornato a vestire i panni di una delle regine del campionato svizzero.
Due mesi e mezzo dopo di acqua sotto i ponti ne è passata molta, diverse cose sono cambiate - per esempio Steinmann ha rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di giudice unico e al suo posto sono arrivati Oliver Krüger e Victor Stancescu - e la società bianconera ha fatto sentire chiaramente la sua voce.
«C'è stato un incontro con un responsabile della Federazione che è venuto a Lugano - ha spiegato la presidente del Lugano - Il tutto è avvenuto lo scorso 1° giugno. Abbiamo fatto un discorso a 360°, abbiamo trattato di diverse tematiche che non posso svelare: secondo noi, così come per altri club, alcune cose nel campionato svizzero non vanno bene».
Sicuramente avrete parlato, però, degli episodi avvenuti durante la finale...
«Certamente sì, ma come avevo detto allora, lo ripeto anche oggi: il Berna non ha vinto per quegli avvenimenti. Gli Orsi erano una squadra forte ma non avevano bisogno di un aiuto così plateale; i tre episodi andati tutti a loro favore mi avevano lasciato basita. Si parla sempre di difendere la salute dei ragazzi, di punire severamente i colpi alla testa e poi... ero a Berna quando Brunner è rimasto svenuto per terra. In quell'occasione nessuno ha reagito prontamente e non è stata sanzionata neanche una penalità: ecco in quel momento mi sono sentita presa in giro».
Gli errori, però, fanno parte dello sport... così come quelli arbitrali...
«Chiaramente sì e li accetto. Ma non quando sono palesi e mettono a repentaglio la salute dei giocatori. Ecco perché vedo di buon occhio la figura di Stancescu che affiancherà il nuovo giudice unico: chi ha giocato sa cosa significhi ricevere una carica alla testa, un colpo di ginocchio. Poi diciamola tutta: se Bodenmann è stato punito in seguito, e la sua squalifica è stata poi ritoccata, un motivo ci sarà... Non credo comunque che le dimissioni di Steinmann siano dipese dalle nostre lamentele: evidentemente aveva fatto il suo tempo».
Avete ricevuto tutte le risposte che volevate dopo l'incontro avvenuto a inizio giugno?
«Non esattamente. Alcune tematiche che secondo noi vanno ritoccate e sistemate attendono ancora una risposta che dovrebbe giungere a fine mese».
Passando all'hockey giocato, o meglio da giocare: che mercato è stato il vostro fin qui? La partenza di Pettersson vi potrebbe limitare o vi rende ancora più forti?
«Ovvio, quando togli un giocatore da 30 reti all'anno a una squadra pensi sempre di indebolirla. Ma secondo me non è così; ogni anno c'è sempre un giocatore che matura e dimostra tutte le sue doti: chi si immaginava un Sannitz o un Alessio Bertaggia a quei livelli la scorsa stagione? Inoltre abbiamo operato con intelligenza: Gardner magari non sarà giovanissimo - come dite voi della stampa (ride, ndr) - ma il bastone sa sempre dove posizionarlo, riesce sempre ad anticipare il difensore e poi ci farà vincere tanti ingaggi. Bürgler ci dà una grande alternativa in attacco, Sondell è una sicurezza e ci rende ancora più solidi, mentre Zackrisson... lui mi ha davvero colpito quando ci siamo incontrati».
Il pubblico lo scorso anno lo avete spesse elogiato ed è stato importantissimo: possiamo spiegarla così la nuova campagna abbonamenti?
«Abbiamo pensato tantissimo a come poter soddisfare tutti e per questo abbiamo deciso di inserire nell'abbonamento tutte le partite che giocheremo alla Resega. Campionato, playoff, Coppa Svizzera e Champions League che sia... noi abbiamo bisogno di loro per poter difendere "casa nostra" e puntare ai vertici. Certo c'è stato un piccolo aumento nel prezzo assoluto della tessera, ma è comprensibile visto il numero di match a disposizione: alla fine però, facendo un semplice calcolo, il costo di una singola partita è identico allo scorso anno se non leggermente inferiore».
A proposito di Champions League: la competizione internazionale sarà una primizia per la società, la squadra e i tifosi. Giocare ad agosto, non potrebbe incidere negativamente sul resto della stagione che sarà intensissima?
«In effetti il rischio di arrivare mentalmente e fisicamente scarichi e non pronti in estate c'è ed è quello che mi preoccupa, anche perché la panchina in effetti non è così lunga. Forse lo è meno dello scorso anno... Noi proveremo a centrare il risultato migliore in ogni caso».