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HCLSportellate con il Ginevra, è il Lugano a rimanere in pista

18.10.14 - 22:28
Grinta e caparbietà hanno permesso ai bianconeri di battere 4-3 ai rigori le Aquile e di conservare il secondo posto della graduatoria (a parimerito con il Davos)
Sportellate con il Ginevra, è il Lugano a rimanere in pista
Grinta e caparbietà hanno permesso ai bianconeri di battere 4-3 ai rigori le Aquile e di conservare il secondo posto della graduatoria (a parimerito con il Davos)
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LUGANO – Il Lugano, pur se imperfetto e non sempre spettacolare, è riuscito a piegare 4-3 (ai rigori) un grintosissimo Ginevra.

Il secondo posto della classifica da conservare e, magari, il primo da attaccare. Erano questi, prima del match di sabato contro le Aquile, i propositi dei bianconeri, reduci da tre successi consecutivi e determinati ad allungare la loro serie positiva. E la possibilità di sorridere ancora, alla truppa di Patrick Fischer, la davano anche i numeri, alla vigilia tutti dalla parte dei ticinesi. Come avrebbe potuto stentare, per esempio, il terzo miglior attacco della Lega contro la terza difesa più bucata?

La partita ha in ogni caso mostrato come di pronostici “leggeri” ci si debba fidare poco: sul ghiaccio si è infatti vista grandissima battaglia. A partire meglio è stato il Ginevra il quale, dopo appena 75” ha trovato il vantaggio con l'ex di turno Kevin Romy. I ticinesi non si sono dati per vinti e, subito in piedi, sono riusciti a offrire 10' di grandissima intensità. Questa ha frastornato gli ospiti i quali, surclassati in velocità e fisicità, sono caduti due volte, sorpresi da Walsky e Filppula. La sfuriata bianconera si è però esaurita prima della prima sirena e di questo, del calo dei ritmi dell'incontro, hanno approfittato le Aquile, “salite” al 2-2 con Jacquemet.

Il secondo tempo è stato molto meno spettacolare del primo. Si sono visti scontri e cambiamenti di fronte, contatti e ardore, ma di azioni ben imbastite e occasioni clamorose neanche l'ombra. Per tornare a entusiasmarsi si è dunque dovuto attendere la terza frazione nella quale, dopo un avvio sonnacchioso, le due protagoniste hanno ripreso a fare sul serio. A rompere gli indugi – e l'equilibrio – è stato il Ginevra, il quale approfittando di un errore bianconero, è passato a condurre con D'Agostini (48'51”). Con le spalle al muro il Lugano è così stato costretto a buttarsi avanti in cerca del pari, puntualmente arrivato con Klasen a 5' dalla sirena.

I supplementari non hanno eletto la squadra vincitrice e così, per poter dividere la posta in palio, i protagonisti della Resega si sono dovuti affidare ai rigori. Lì meglio hanno fatto i ticinesi, i quali hanno così dimostrato di poter vincere anche nelle serate di minor lucidità. È questo un piccolo ma importantissimo passo avanti in vista della post season.

LUGANO-GINEVRA 4-3 dr (2-2, 0-0, 1-1, 0-0)
Reti: 1'15” Romy (Bezina) 0-1; 4'30” Walsky (Filppula, Dal Pian) 1-1; 7'37” Filppula (Walsky) 2-1; 16'00” Jacquemet (Trutmann); 48'51” D'Agostini (Romy) 2-3; 54'56” Klasen (Pettersson) 3-3.
LUGANO: Merzlikins; Hirschi, Kienzle; Vauclair, Schlumpf; Maurer, Chiesa; Kparghai, Sartori; Sannitz, Klasen, Pettersson; Filppula, Fazzini, Walsky; McLean, Dal Pian, Kostner; Steinmann, Kuonen, Walker.
Penalità: Lugano 2x2'; Ginevra 6x2'.
Note: Resega 5'264 spettatori. Arbitri: Brueggemann, Tobias Wehrli, Espinoza, Kovacs.

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