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"Niente Arbedo? Il Bellinzona cercherà di farsi altrove la propria casa" Sono giorni caldi, questi, per Giulini e i granata: "Sono fiducioso per l'esito del referendum. Se dovesse andare male cercheremo altri siti. La Pretura? Devo riuscire ad arrivarci con qualcosa in mano"
ARBEDO-CASTIONE – Oggi è il giorno. Tra poche ore si saprà se gli aventi diritto al voto di Arbedo-Castione daranno il consenso, tramite referendum, alla costruzione dell’impianto sportivo del Bellinzona Calcio. Presentato tra squilli di tromba e accolto calorosamente, il progetto granata ha subito una brusca frenata negli ultimi mesi, quando le vicissitudini del club e di Gabriele Giulini, suo uomo di punta, sono venute a galla.
Ad Arbedo-Castione si saranno fatti influenzare dal tornado di notizie, quasi tutte negative, di questa primavera? Per saperlo non rimane che attendere.
“Io sono assolutamente fiducioso – ha tenuto a rimarcare Gabriele Giulini, presidente del Bellinzona – il progetto è meritevole e penso possa essere stato sposato da chi ha votato. Almeno lo spero”.
La possibile costruzione del centro sportivo influirà pesantemente sul futuro del club.
“Questo è certo – ha aggiunto il numero uno granata – con una sua propria casa la società diverrebbe infatti attraente, più di quanto non lo sia ora, agli occhi di ogni possibile investitore”.
Nel caso in cui il referendum ne bocciasse le ambizioni, per il Bellinzona sarebbe la fine.
“Questo no. Il futuro dell’ACB non è legato esclusivamente allo stadio. Certo è che, per il futuro, a meno che chi prenderà in mano le redini della squadra non pensi esclusivamente a giocare in Quinta Lega, una nuova arena sarà indispensabile. Se, quindi, si scoprirà che Arbedo-Castione non andrà bene… allora cercheremo un nuovo sito per la nostra casa”.
Il futuro prossimo del Bellinzona potrebbe decidersi tra quattro giorni, davanti a un Pretore.
“Da qui a giovedì 18 la mia agenda è ricca di appuntamenti. Devo riuscire ad arrivare in Pretura con qualcosa in mano…”.
