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CALCIOFusione o collaborazione? Il Locarno s'interroga sul futuro

06.12.12 - 14:17
Il presidente Stefano Gilardi ha parlato del momento delicato attraversato dalla società ticinese
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Fusione o collaborazione? Il Locarno s'interroga sul futuro
Il presidente Stefano Gilardi ha parlato del momento delicato attraversato dalla società ticinese
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LOCARNO – Sempre cordiale, sempre sostenuto da una dialettica impeccabile, il presidente del Locarno Stefano Gilardi, in un anticipo di presentazione di “Bianche casacche”, un libro che parlerà della storia della “sua” squadra, ha a lungo parlato della situazione della società. Pur usando toni pacati e gioviali, il numero uno dei ticinesi ha fatto capire che, più che sotto l’aspetto sportivo (“Siamo ultimi ma non disperati, la squadra ha dimostrato, nelle ultime settimane, di essere cresciuta. Nel girone di ritorno cercheremo di firmare l’impresa di raggiungere il nono posto il quale, vi ricordo, eguaglierebbe il miglior risultato mai centrato, quello dell’anno passato”), a preoccupare è il lato economico amministrativo.

“Questa sera (giovedì, ndr), si terrà l’annuale Assemblea Generale Ordinaria del Football Club Locarno e in questa si tratteranno temi importantissimi – ha sottolineato proprio Gilardi – parleremo dei costi, ormai divenuti pressanti e del futuro di questa società”.

Che quello del pallone sia un hobby “caro” lo si sapeva da tempo.
“L’Associazione ha un movimento strutturato, perfettibile ma che funziona bene, anche grazie all’aiuto dei volontari. Il problema, uno dei tanti almeno, è che gli oneri sono mal divisi. In passato è stata costituita una SA con il chiaro obiettivo di far coprire a essa i costi della Prima squadra. Essa, col passare del tempo, è stata tuttavia costretta a sovvenzionare anche il Settore giovanile, inizialmente pensato come autosufficiente. E questo non va più bene”.

Capito il primo dei nodi. E gli altri…
“Vi elenco tre punti, tre questioni, che ci stanno mettendo in difficoltà. La prima è che le infrastrutture a nostra disposizione sono insufficienti. E in tal caso è giusto sottolineare che questa sera inoltreremo una domanda pubblica di costruire un campo sintetico, vedremo che risposte otterremo”.

La seconda?
“Il sovvenzionamento pubblico della società è inesistente”.

Sempre problemi economici…
“Anche il terzo riguarda il denaro: i fondi necessari per sopravvivere dovremmo aspettarceli da tifosi o sostenitori. Ma non  è detto, in questo momento, che sia possibile reperirli. E io non posso certo criticare chi ci ha aiutato per anni e oggi viene a dirmi: la mia ditta è in difficoltà, continuo ad aiutarvi ma con una cifra inferiore”.

E come si possono risolvere tutte queste questioni?
“È difficile. Dobbiamo sempre partire dal presupposto che Locarno occupa un posto tra il 50esimo e il 70esimo nei poli economici nazionali ed è rappresentata da una squadra che è tra le prime venti rossocrociate. Da questa sera cominceremo a confrontarci, a studiare vari progetti. Ipotesi per il futuro ce ne sono parecchie: si va dalla fusione con altre entità, alla collaborazione, alla creazione di nuove realtà calcistiche. Vedremo. L’ottimismo comunque, lo sapete, non mi lascia mai. Siamo stati capaci di portare qui l’Inter, in futuro saremo di certo in grado di ripetere altre iniziative dello stesso spessore”.

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