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SUPER LEAGUE«Qui ci sono più di undici titolari»

28.04.17 - 16:15
L'assenza di Sabbatini, la ritrovata verve del GC... Paolo Tramezzani ha spinto il suo Lugano: «Non contano i moduli, quanto piuttosto l'atteggiamento in campo»
Ti-Press
«Qui ci sono più di undici titolari»
L'assenza di Sabbatini, la ritrovata verve del GC... Paolo Tramezzani ha spinto il suo Lugano: «Non contano i moduli, quanto piuttosto l'atteggiamento in campo»
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LUGANO - I quattro successi consecutivi, il quinto posto della graduatoria (con vista sull'Europa) e i tanti complimenti non hanno fatto abbassare la guardia o perdere il ritmo a Paolo Tramezzani. Come sempre ha fatto da quando è a Lugano, il mister ha infatti pensato solo a lavorare. Lavorare. Lavorare. E il gruppo bianconero si è mosso con lui. Senza troppo distrarsi.

«Come tutte le altre settimane, abbiamo lavorato con equilibrio - ha raccontato l'allenatore dei ticinesi nella consueta conferenza stampa del venerdì - Non ci siamo abbattuti nei momenti difficili, non ci siamo esaltati in quest'ultimo periodo. Siamo sempre concentrati e abbiamo voglia di fare il massimo possibile. Non molleremo di un centimetro...».

Questa grinta e determinazione hanno reso - molto velocemente - bellissima la classifica.
«Una situazione del genere, a sette giornate dalla fine del campionato, era impensabile fino a qualche tempo fa. Certo, sette match sono tanti ma posso assicurarvi che il tempo vola: dobbiamo rimanere sul pezzo e provare sempre a migliorare. Io cerco sempre la perfezione, anche se so che forse la perfezione non esiste. Se siamo a questo punto è in ogni caso merito della società, che ha lavorato bene sul mercato e si è mossa e comportata bene. Questa graduatoria ci permette fin d'ora di cominciare a guardare alla prossima stagione. Si può iniziare a programmare e pensare il Lugano che verrà, senza dover fare tutto in fretta come invece ci sarebbe toccato in caso di salvezza all'ultima giornata. Riuscire ad approfittare di ciò ci potrebbe permettere di arrivare all'inizio del nuovo campionato già competitivi, già pronti per lottare contro ogni avversario. Ad ogni modo, visto che la politica della società è quella di puntare sui giovani, da crescere e valorizzare, è gratificante essere riusciti a raccogliere dei buoni risultati».

Il futuro del Lugano, in questo momento non è in ogni caso la stagione 2017/18, bensì il Grasshopper.
«Una squadra pericolosa, un rivale che sta vivendo un ottimo momento. Il GC ha giocato molto bene e battuto avversari forti (San Gallo, Young Boys e Lucerna, ndr); di sicuro vorrà allungare la sua striscia positiva. Sono convinto che faranno il possibile per superarci».

Con Dabbur-Caio, le Cavallette possono schierare una coppia d'attacco molto pericolosa, una coppia simile a quella bianconera.
«È vero, ci sono molte similitudini tra quel duo e Alioski-Sadiku. I due attaccanti del GC sono un esempio per il lavoro che fanno senza palla. Hanno ottime qualità, il giusto atteggiamento e un grande carattere. E poi abbinano un ottimo gioco difensivo alla pericolosità offensiva: spesso lì davanti riescono a risolvere le partite».

Per la sfida del Letzigrund nel Lugano non ci sarà Sabbatini, squalificato. Quanto influirà l'assenza del centrocampista?
«Jonathan è un giocatore importante, ma qui ci sono più di undici titolari: non ho grandi dubbi quanto, piuttosto, parecchie alternative. Tutte con caratteristiche diverse».

Eppure, quest'anno, quando non ha giocato Sabbatini il Lugano ha sempre perso.
«Abbiamo giocato anche senza Sadiku, e abbiamo vinto. E chi è stato scelto al suo posto ha fatto bene. Se la squadra è bene organizzata, con il gioco, si può sopperire a ogni assenza; importante è che non cambi l'atteggiamento in campo».

Cambierà però il modulo...
«Devo capire in che posizione inserire il sostituto di Jonathan. Non parlo però di modulo quanto piuttosto, lo ripeto, di atteggiamento. È quello che fa la differenza. Poi a partita in corso delle modifiche possono essere fatte».

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