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SERIE ADe Boer non ci sta: «Ho la squadra in pugno»

25.10.16 - 16:11
Il tecnico olandese ha parlato alla vigilia del match contro il Torino: «Normale che si parli di esonero, ma un nuovo tecnico avrebbe gli stessi problemi»
De Boer non ci sta: «Ho la squadra in pugno»
Il tecnico olandese ha parlato alla vigilia del match contro il Torino: «Normale che si parli di esonero, ma un nuovo tecnico avrebbe gli stessi problemi»
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MILANO (Italia) - Per molti il suo tempo all'Inter è già finito, a prescindere dal risultato della gara di domani con il Torino ma Frank De Boer fa orecchie da mercante alle critiche, alle voci e al possibile/probabile esonero. L'allenatore olandese ripete il solito disco alla vigilia della gara con i granata: «Normale che si parli di esonero ma sono stanco di parlare di questo, non voglio pensare ad esonero anche in caso di vittoria domani, mi interessa solo di capire come possiamo cambiare, a me importa solo il bene dell'Inter. Dobbiamo essere uniti per cambiare la situazione, è solo una questione di tempo, nel calcio non ce n'è molto ma è così. Io posso solo stare concentrato sulla gara col Torino. La società sa tutto questo, sanno che siamo in un momento difficile ma sanno anche che stiamo facendo tutto per l'Inter. Quando abbiamo iniziato il progetto sapevamo che non sarebbe stato facile».

De Boer assicura di avere ancora in pugno lo spogliatoio: «Sì, al cento per cento, altrimenti non sarei qui. Ho fiducia nella squadra, sappiamo che dobbiamo migliorare molto ma ci credo. Anche la società mi è vicina, stanno ogni giorno qui e parliamo sempre. Sento la loro fiducia ed è importante non solo per me ma anche per la squadra». De Boer sa che si è toccato il fondo domenica a Bergamo: «Il primo tempo contro l'Atalanta è stato il peggiore da quando sono arrivato a Milano. All'intervallo ho esternato la mia rabbia nei confronti dei giocatori, e nella ripresa infatti abbiamo avuto maggior coraggio. Non abbiamo controllato l'intero secondo tempo, ma sicuramente abbiamo fatto meglio, provando anche a vincere la partita. Quando si prendono delle decisione si pensa che siano le migliori. Ho la mia filosofia, ma è giusto cambiare al netto delle difficoltà attuali. In questo momento non possiamo sbagliare. Ci sono 29 giocatori in rosa ed è chiaro che qualcuno che non gioca non sia contento ma scendono in campo solo in 11. Sono tutti abituati a giocare, li capisco. Io e la società eravamo coscienti di questa situazione».

Dopo una prima parte di conferenza De Boer, che si sforzava di rispondere in italiano, ha un guizzo di rabbia e inizia a parlare in inglese con grinta, attaccando un lungo monologo per provare a spiegare il momento: «In corso d'opera abbiamo scoperto qualche lacuna, non abbiamo avuto tante amichevoli, questo è il problema: di solito in pre-season vengono fuori queste questioni e si risolvono prima dell'inizio del campionato. Noi abbiamo provato a cambiare l'Inter, ad essere offensivi e a imporre il proprio gioco ma ci vuole tempo. Dobbiamo accettare la situazione attuale, procedere passo dopo passo e ricomporremo il puzzle. Gli ostacoli ci sono e vanno superati ma è chiaro che non è semplice. Non credo che un altro allenatore potrebbe superare questi problemi, la situazione resterebbe questa. Conta che Suning creda nel progetto mentre noi proveremo a cambiare le cose».

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COMMENTI
 

Antares46 7 anni fa su tio
Questo non ha in pugno neanche la maniglia della porta dello spogliatoio....immaginarsi la squadra!!! Anche se a onor del vero forse non sono proprio tutti suoi demeriti...lavorare con i mercenari...viziati...lavativi non è per nulla facile se decidono di farti fuori. Una soluzione sarebbe quella di sospendere per cinque anni tutte le relegazioni. Poi quando succede un caso come questo, licenziare sui due piedi tutti i giocatori ad eccezione dell'allenatore e far giocare i ragazzi della primavera!!!

GI 7 anni fa su tio
dal gesto in foto non si direbbe proprio....anzi, la mano aperta sta per....a ta salüdi Frank (anca se da nümm al sares Pep)....

davidi81 7 anni fa su tio
ciao ciao
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