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RIJEKA«Sarò sempre tifoso del Lugano, è stato un anno indimenticabile. Quelle parole però...»

29.07.16 - 22:58
Niko Datkovic, 23enne difensore croato, è ancora sotto contratto con il Rijeka ma ha le valigie in mano: «Non volevo rinnovare per altri 3-4 anni, penso che il mio futuro non sia qui»
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«Sarò sempre tifoso del Lugano, è stato un anno indimenticabile. Quelle parole però...»
Niko Datkovic, 23enne difensore croato, è ancora sotto contratto con il Rijeka ma ha le valigie in mano: «Non volevo rinnovare per altri 3-4 anni, penso che il mio futuro non sia qui»
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RIJEKA (Croazia) - Salutato a malincuore Lugano e Cornaredo alla fine dello scorso campionato, il roccioso Niko Datkovic - vero baluardo della retroguardia bianconera nella passata stagione - è ancora in attesa di conoscere la sua nuova destinazione. Sotto contratto con il Rijeka, ma con le valigie in mano: il 23enne croato, il cui contratto con il club scade a giugno 2017, ci ha spiegato la situazione.

«In questo momento sono a casa, in “stand by”, a Rijeka - ha esordito il centrale - La società mi ha offerto il rinnovo, ma non voglio prolungare il contratto per altri 3-4 anni. I motivi? Penso che il mio futuro non sia qui. Non so ancora dove giocherò, ma sarà in un altro campionato. Preferenze? Non ho una “lega” preferita, guardo Svizzera, Italia, Germania e Spagna: non ci sono ancora offerte ufficiali, il Rijeka per vendermi vuole parecchi soldi, ma so che alcuni club sono interessati. Nel frattempo mi alleno tutti i giorni con un preparatore messo a disposizione dal club, il mercato è aperto e ci sono diverse possibilità. Valuterò tutte le opzioni per poi prendere la giusta decisione, vorrei andare in una squadra che mi permetta anche di continuare a crescere e migliorare».

Solo l'accordo tra un "acquirente" e il Rijeka potrà sbloccare l'impasse: «È così, in questi casi sta ai club trovare l'intesa». Va anche detto che da gennaio Datkovic potrà eventualmente già firmare con un'altra squadra.

Futuro ancora dunque da definire, Lugano nel passato... «Seguo ancora i ragazzi, in Ticino ho tanti amici. Resterò sempre un tifoso del Lugano, l'ultimo è stato un anno bellissimo e non lo dimenticherò mai: anche con i tifosi si era creato un bel legame, pure nei momenti più difficili ci hanno sempre sostenuto. Ora la squadra, dopo un anno in Super, ha più esperienza; c'è gioco e anche il nuovo mister è molto bravo. Conosco Manzo dalla scorsa stagione, quando allenava la U21, è una bravissima persona».

Dispiaciuto di essere andato via? «Sarei rimasto volentieri. È stato un peccato andarmene, ma ero in prestito, la vita è così. Non posso guardarmi indietro, sono grato al Lugano, ma si va avanti».

Quello in riva al Ceresio è stato un anno di battaglie, alti e bassi, culminato con la sospirata salvezza e la sconfitta in finale di Coppa. «Ci sono stati tanti momenti belli, ma anche alcuni brutti. Un momento stupendo è stata sicuramente la salvezza. Da quelli negativi invece bisogna sempre imparare qualcosa per poter continuare a progredire. La sconfitta in finale di Coppa Svizzera è stato un peccato: è difficile dire se sia stato un momento bello o brutto. Mi spiego... arrivare fin lì non era facile, questo ha regalato emozioni positive, poi però l’epilogo è stato amaro».

Un episodio poco piacevole c'è però stato... «Verso la fine del campionato si è detto che non volevo giocare, quello è stato un periodo difficile, erano parole non vere, uscite che non avevano senso. In quel momento ero infortunato e volevo scendere in campo ad aiutare i compagni, ma senza una “gamba” non si può». Il centrale si riferisce al finale di stagione, quando alla vigilia della sfida-salvezza con il San Gallo, mister Zeman aveva detto che «Datkovic ha avuto problemi durante tutto l'anno, per noi si è fermato anche per cose di poco conto».

Una frecciata che all'epoca il difensore non aveva gradito, ancor di più pensando all'episodio del Tourbillon, quando in seguito ad uno scontro di gioco con Konaté rimediò 9 punti di sutura al volto e la frattura del setto nasale. Era il 23 aprile, otto giorni dopo Niko scese regolarmente in campo contro il Lucerna. «Tutti hanno visto che ho sempre messo la testa dove altri (senza riferirsi a giocatori del Lugano, ndr) magari non mettono la gamba», ha concluso Datkovic.

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