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L'OSPITECassano zero testa: “Arrivato a Genova pareva reduce da una festa ai grotti. Ormai l’abbiamo perso"

25.11.15 - 08:01
FantAntonio pare ormai essere un ex giocatore. Condizione fisica imperfetta e poche motivazioni stanno trasformando in un calvario il suo ritorno in blucerchiato
Cassano zero testa: “Arrivato a Genova pareva reduce da una festa ai grotti. Ormai l’abbiamo perso"
FantAntonio pare ormai essere un ex giocatore. Condizione fisica imperfetta e poche motivazioni stanno trasformando in un calvario il suo ritorno in blucerchiato
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GENOVA (Italia) – Fino a qualche stagione fa se pensavi all'estro, alla classe, alla magia e guardavi all'Italia, il suo nome era uno dei più gettonati. Magari non è stato sempre continuo. Magari non è stato sempre irreprensibile. Magari non è stato sempre un professionista esemplare. Però con la palla tra i piedi ci sapeva fare. Tutto ciò fino al 26 gennaio scorso quando, dopo mesi di promesse e stipendi non ricevuti, ha deciso di rompere il proprio contratto con il Parma e di andarsene in ferie. È stato al mare, si è divertito in montagna, si è goduto la famiglia. Così, quando la passata estate si è detto disponibile a tornare in pista... la sua condizione era tutt'altro che perfetta.

Di chi stiamo parlando?
Ovviamente di Antonio Cassano. Prima dell'inizio del campionato il barese è riuscito a coronare il proprio sogno, quello di indossare nuovamente la maglia della Sampdoria. In blucerchiato però, bocciato prima da Zenga e, nell'ultimo weekend, da Montella, il 33enne ha inanellato solo delusioni. Ma FantAntonio è davvero finito?

“Ormai lo abbiamo perso, non va più calcolato come giocatore - è intervenuto Arno Rossini - Stiamo parlando di un ragazzo con delle qualità incredibili, con una classe cristallina ma… senza testa”.

Qualche soddisfazione in carriera se l’è levata…
“Ma ha raccolto molto meno di quel che avrebbe potuto. Certo si è esibito in grandi piazze, è andato anche al Real Madrid, ma mai è riuscito a giocare con continuità ad alti livelli per un lungo periodo. Per tre-quattro anni di fila. Temo che a questo punto gli rimanga poco da dare su un campo da calcio. Che vivrà di rimpianti”.

L’ultima tappa positiva della sua avventura è stata quella toccata a Parma, prima del naufragio della società.
“Verissimo. Anche se pure lì non ha saputo giocare a lungo da campione. Ha fatto un anno buono poi, anche per colpe non sue, la storia si è interrotta. Stiamo parlando di un calciatore che ormai è nella fase calante della sua carriera”.

Come tutti i 33enni…
“Non è vero. Guardate Pirlo, per esempio. A quell’età dominava ancora con la Juventus. Cassano invece fatica a ritagliarsi degli spazi nella Sampdoria”.

Dopo mesi di vacanza è difficile ripartire. Le cronache lo volevano sovrappeso di dieci kg all’inizio della sua seconda avventura a Genova.
“Anche se fosse, una condizione approssimativa potrebbe non essere un problema. Con la giusta convinzione e motivazione i chili in eccesso potrebbero tranquillamente essere smaltiti. Ma qui si torna al discorso iniziale. Se non c’è la testa…”.

A Genova non è stato accolto a braccia aperte da Zenga.
“È arrivato in condizioni pessime, quasi come se fosse reduce da una festa ai grotti. L’ex tecnico doriano proprio non lo voleva. E forse questo gli è costato il posto”.

Ovvero?
“Di sicuro Cassano non avrà apprezzato l’accoglienza ricevuta e, quindi, non avrà speso parole importanti in favore del suo ex allenatore. Lui, arrivato per un cruccio di Ferrero, ha probabilmente deciso il destino di Zenga. L’ha affossato”.

Non che con Montella abbia cominciato subito a giocare.
“Ma no. Stiamo parlando di un giocatore con qualità straordinarie ma nessuna attitudine. Perché dovrebbe giocare? Le sue prestazioni, quest’anno, sono state praticamente nulle. Dispiace ma… il segno non l’ha certo lasciato. Con metà stagione ormai andata possiamo tranquillamente dire che il gioco, il riportarlo in Liguria, non è valso la candela”.

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