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"Non volevano rinnovare il mio contratto, solo dopo che la Fifa gli ha vietato di fare mercato in estate si sono decisi a farmi una proposta"
BARCELLONA (Spagna) - Un avvio di conferenza soft, con le frasi di circostanza (“Ci sono ancora due finali da giocare, darò tutto e poi parleremo del mio futuro”) e un finale in crescendo per Dani Alves che ha tirato fuori tutto il suo risentimento nei confronti del Barcellona, lasciando capire che il suo addio è scontato.
Il laterale destro ha anche ignorato l’invito del suo ufficio stampa che lo invitava a chiudere la conferenza ed è andato avanti: “Mi sento al 200% parte di questo club, non è una questione di soldi. Ho sempre detto di voler rimanere ma non a qualsiasi prezzo. E non parlo di danaro. Penso di meritare rispetto. Non ho alcun accordo col PSG ma mi sento svalutato dal club. Sono sette anni che sono qui e mi hanno offerto il prolungamento del contratto solo dopo aver visto che negli ultimi mesi il mio rendimento era migliorato. L’allenatore mi manda in campo non certo perché sono bello ma perché lo merito, il problema è che sono franco e diretto. La verità è che il Barça non voleva prolungare il mio contratto e solo dopo che gli è stato vietato dalla Fifa di fare mercato in estate si è deciso a farmi una proposta”.
