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SERIE AMr. Bee: “A 14 anni lavavo i piatti, ora investo nel Milan"

04.05.15 - 11:41
L’uomo d’affari thailandese non si è tirato indietro e ha spiegato a Goal.com il perché della sua passione per i colori rossoneri
Mr. Bee: “A 14 anni lavavo i piatti, ora investo nel Milan"
L’uomo d’affari thailandese non si è tirato indietro e ha spiegato a Goal.com il perché della sua passione per i colori rossoneri
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MILANO (Italia) - Mentre la Juventus festeggiava a Genova il suo quarto scudetto consecutivo, il Milan stava vivendo ore decisive per il suo futuro societario. Bee Taechaubol si accordava infatti con Berlusconi per l’acquisto di una quota consistente del club rossonero. Ancora non conosciamo nè l’ammontare preciso della quota, nè se Mr Bee sarà azionista di maggioranza oppure no; tuttavia, l’alto profilo dell’imprenditore Thailandese resta indubbio.

“A 14 anni facevo il lavapiatti e a 16 ero già nel business dell’immobiliare – ha confidato Mr Bee in esclusiva a Goal poche ore prima dell’annuncio di sabato – Ho lavorato in un ristorante di proprietà dei miei genitori in Australia, volevano che imparassi le vere difficoltà della vita. Poi, ho creato una compagnia online che operava nel mercato immobiliare, che fece ottimi profitti. Il problema fu che la mia famiglia aveva lasciato una gran parte dei suoi investimenti in Thailandia: nel 1997, quando scoppiò la crisi del Sud-Est asiatico, si trovò piena di debiti. Quando lasciai l’Australia – dove sono cresciuto e dove sono diventato ingegnere civile, avevo solo 2.000 dollari australiani in tasca. Per vivere ho lavorato in diverse aziende. Grazie al cielo, sono stato coinvolto in parecchi business nei quali ho comprato a poco e venduto a molto”.

I suoi affari principali ruotano attorno al fondo di investimento Thai Prime, un fondo di private equity che investe in compagnie pubbliche e ha un elevato successo nel trasformare aziende in difficoltà in realtà di successo. Con una quantità di interessi che spaziano in molteplici settori – servizi finanziari, costruzioni, tecnologia, infrastrutture stradali, sport e molto altro – il fondo è diventato leader nel suo settore in Asia e Australia, con una grande capacità di invertire in positivo le sorti delle aziende in difficoltà.

Può sembrare la storia di un Re Mida dei tempi moderni, ma la cosa non solletica più di tanto Mr. Bee, che appare molto modesto non appena si sottolinea la sua grande capacità affaristica in rapporto ai suoi 39 anni: “So di essere fortunato, ho una bella vita. Ma voglio cercare di vivere nella maniera più normale possibile, nel fine settimana porto i miei figli a spasso, andiamo a fare la spesa insieme. Non ho la governante in casa, per dire: voglio che la mia famiglia resti il più normale possibile”.

I suoi affari lo hanno portato ad avere contatti di alto profilo in tutto il mondo. Tempo fa disse: “Se non dovessi avere milioni di bath (la valuta thailandese, ndr) a disposizione, saprei comunque dove andarli a prendere”. Ora tiene a chiarire quella frase: “E’ il mio modo di dire che ho contatti in grado di sostenermi e essere miei soci. Ho sempre avuto tante proposte di società e collaborazioni in affari sparsi in tutto il mondo. Nel tempo ho potuto conoscere tante persone nei settori più disparati, per questo se volessi investire su qualcosa non sarebbe difficile per me trovare un partner interessato a seguirmi”.

Una delle sue ultime iniziative riguarda la Global Legends Series, che vede i più grandi campioni del recente passato prendere parte a un tour itinerante di quattro match-esibizioni. Ciò porterà alla creazione della GLS Academy, supportata dal Ministro dell’Educazione cinese, che aiuterà nei prossimi cinque anni almeno 200 milioni di bambini.

A detta di Mr Bee il suo interesse per il calcio, e il calcio italiano in particolare, ha radici più profonde. “La Baronessa Rothschild mi segnalò che era possibile un investimento nel Milan. La sua famiglia non è molto interessata al calcio, e come me del resto, mai si sarebbero lanciati in un affare sul quale non avessero nutrito una vera passione. Ho iniziato a seguire il calcio italiano nei primi anni’90, quando il Milan era fortissimo e la Serie A era il campionato da guardare per eccellenza. Ai tempi ero in Australia, conoscevo tanti ragazzi di origine italiana e insieme a loro seguivo le partite. Mi ha sempre appassionato, mai avrei deciso di investire in un altro campionato”.

“Per questo ho sempre pensato: o investo sul Milan, oppure nulla. Mai avrei potuto investire in un altro club, e avrei declinato comunque l’eventualità di essere coinvolto in un’altra iniziativa. Devo essere coinvolto passionalmente, e soprattutto puntare sempre al massimo. Il Milan è uno dei club più prestigiosi che ci siano, ha il potenziale illimitato”.

Un uomo che ha costruito la sua fortuna rilevando aziende in difficoltà e invertendone i destini è indubbiamente un profilo che si addice al momento attuale del Milan. Se il suo Milan avesse solo metà del successo avuto da Mr.Bee nella sua carriera di imprenditore, i tifosi rossoneri potrebbero prepararsi a rinverdire fasti non così lontani nel tempo, ma resi quasi irripetibili dalla mediocrità delle ultime stagioni.

 

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