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Il 51enne dovrà cercare di risollevare la selezione verdeoro reduce dalla figuraccia rimediata ai Mondiali
PARIGI (Francia) - “Voglio una formazione moderna, compatta e aggressiva. Ma che sappia conservare la creatività che è l’essenza del gioco brasiliano. Questo è l’obiettivo, anche se c’è sempre poco tempo per lavorare”. Dunga, chiamato al capezzale del Brasile tramortito dalla figuraccia Mondiale, vuol vedere dei progressi nella sua nazionale già nella prestigiosa amichevole di domani allo Stade de France di Parigi contro i francesi di Deschamps.
Un amarcord per i due, che 17 anni fa in questo stadio furono protagonisti della finale Mondiale del ’98, vinta 3-0 dalla Francia: “Di quella gara ricordo l’adrenalina e la festa dei francesi sugli spalti. Fu brutto perdere ma non è il mio peggior ricordo dei Mondiali – ha dichiarato Dunga – quando venimmo eliminati agli ottavi dall’Argentina nei Mondiali del ’90 è stato peggio. Tutta la responsabilità della sconfitta fu messa sulle mie spalle, mentre nel ’98 abbiamo perso contro la nazionale dal paese organizzatore che aveva una squadra fortissima”.
