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L'israeliano Amir Weintraub ha spiegato quanto sia difficile la vita di un tennista al di fuori dalla top-100
TEL AVIV (Israele) - Quanto è difficile la vita di un tennista che si trova al di fuori della top-100 della classifica ATP? Lo ha spiegato l'israelinao Amir Weintraub, numero 220.
Avvicinato da una TV israeliana - intervista ripresa da tennisworlditalia - il 30enne ha tirato in ballo le incessanti richieste dei vari scommettitori che spesso bussano alla porta con l'intenzione di modificare l'esito di alcuni match: «Quello che puoi guadagnare combinando una singola partita, è una cifra maggiore rispetto a ciò che uno della mia classifica guadagna. Succedeva una settimana sì e una no, ovunque, ma soprattutto in Paesi come la Russia. Anche se dopo una, due, tre settimane, quando dici sempre di no, poi si fermano. Nel chiedertelo ti dicono "sei interessato a non sentirti bene in una partita?". Non c'è nessun giocatore compreso tra la 1'500esima posizione e la prima che non sia mai stato avvicinato, Novak Djokovic incluso».
In un recente post su Facebook lo stesso Weintraub aveva parlato apertamente della sua vita difficile nel tennis professionistico: «A risentirne purtroppo è il tennis, uno sport che amo tantissimo. Ma se sei fuori dalla top 100 perdi a livello economico. Solo di voli aerei spendo 40-50'000 dollari l'anno, più l'hotel e pago il 30% di tasse guadagnando in media 500-700 dollari per ogni match vinto».
