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Il nuovo acquisto del Lugano ha le idee molto chiare su come i bianconeri dovranno affrontare la prossima stagione: "Il ghiaccio darà le risposte a Fischer"
LUGANO – Durante questa finestra di mercato, a Lugano, oltre ai blasonati Klasen e Filippula, è arrivato anche un giocatore che si incastra perfettamente nei meccanismi del gioco di Patrick Fischer: Janick Steinmann. Il 27enne è dotato di un gran fisico e di una buona tecnica di bastone: un mix vincente che ha attirato le attenzioni del club bianconero.
Steinmann, alle prese col servizio militare, nel corso di questa settimana è arrivato alla Resega dove ha sostenuto i suoi primi allenamenti in palestra: “Dopo la conclusione della stagione ho dovuto rispondere alla chiamata militare, ma per fortuna durante questo periodo ho potuto allenarmi; lunedì sono giunto qui a Lugano e ho tenuto le prime sedute in palestra con i miei nuovi compagni. La prossima settimana però dovrò ritornare in caserma per due settimane dopo di che mi concederò qualche giorno di vacanza per essere pronto per la mia nuova avventura”, ha spiegato Janick.
Il 27enne potrà contare sulla fiducia di Patrick Fischer che l’ha scelto per apportare quella dose di fisicità necessaria per aumentare il potenziale del Lugano: “Avere la fiducia del coach è sempre importantissimo, per qualsiasi giocatore, per un nuovo arrivato ancora di più. Questo però non significa molto perché alla fine è sempre il ghiaccio ad aver ragione e a parlare: starà a me lavorare bene e mettere in mostra le mie qualità non solo per me stesso, ma soprattutto per il bene della squadra”, ha continuato.
Una squadra già buona per quanto riguarda la passata stagione, che è stata puntellata con innesti di ottima qualità. Per conquistarsi il posto sul ghiaccio si dovrà quindi sudare fino in fondo: “Il segreto di una squadra di successo sta nella panchina lunga e nella competitività che si crea tra i singoli giocatori per conquistarsi il posto. Non è una cosa negativa, anzi… si alza il valore della rosa, ognuno dà sempre tutto e inoltre così si cementifica il gruppo. Basterebbe pensare allo Zurigo: hanno avuto un roster ampio, molto forte e tutti hanno lottato per conquistare spazio sul ghiaccio e sono diventati campioni svizzeri”, ha sottolineato un caparbio Steinmann.
La competizione e la “lotta” interna nel gruppo, quindi, non spaventano l’ex Kloten che in conclusione ha infatti spiegato: “Assolutamente no, non ho paura di non scendere in pista e giocare: come ho detto, la competitività alza il livello della squadra e alla fine sarà sempre il ghiaccio a parlare e a portare Fischer a prendere le sue decisioni”.
