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HOCKEYJamusci: "Col Biasca ci riprenderemo grazie al collettivo"

31.10.12 - 11:28
Il forte attaccante dei sopracenerini ci ha regalato una carrellata sulla sua carriera, analizzando le differenze tra l'hockey ticinese con quello praticato in Svizzera romanda
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Jamusci: "Col Biasca ci riprenderemo grazie al collettivo"
Il forte attaccante dei sopracenerini ci ha regalato una carrellata sulla sua carriera, analizzando le differenze tra l'hockey ticinese con quello praticato in Svizzera romanda
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BIASCA – Non è iniziata nei migliore dei modi la stagione in Seconda Lega dell’HC Biasca: i biaschesi, nonostante alcuni uomini di indubbio valore in rosa, hanno conquistato un solo punto nelle prime quattro giornate di campionato, realizzando in totale sette reti. Di tutto questo ne abbiamo parlato con Massimo Jamusci, ottimo attaccante di Prima e Seconda Lega, giunto quest’anno a difendere i colori dei sopracenerini.

Massimo Jamusci, cosa manca a questo Biasca per ingranare la marcia giusta?
“Ne abbiamo discusso negli ultimi giorni con la squadra e l’allenatore: secondo me è un problema di mentalità tipica ticinese. Giochiamo bene, spesso però cerchiamo l’ultimo passaggio o l’assist illuminante quando invece dovremmo cercare di più lo slot, tirare più spesso perché anche un disco sporco può rivelarsi determinante e decisivo. Le nostre avversarie invece badano più al sodo, meno passaggi e più tiri”.

Come hai detto tu, sembra un problema di tante ticinesi anche ad alti livelli…
“Si, in effetti è così. Lo vedo anche nella mia squadra del cuore, ovvero l’Ambrì. Si gioca bene ma si segna poco; si cerca lo spettacolo quando invece ciò che conta è solo segnare e vincere. Ma sono sicuro che aggiusteremo il tutto, perché con tutti i giocatori molto tecnici e bravi che abbiamo in rosa, anche la squadra inizierà ad adeguarsi e a seguirli. Senza dimenticare che abbiamo tanti giocatori nuovi che devono ancora amalgamarsi col resto della squadra, e inoltre possiamo contare su giovani promettenti che ho visto, che avranno un futuro roseo davanti a loro”.

E se lo dici tu, con tutta l’esperienza accumulata in questi anni…
“Sicuramente di hockey ne ho visto parecchio (ride, ndr) e ne ho anche giocato tanto a tanti livelli. Ho iniziato la mia carriera nelle giovanili dell’Ambrì per poi partire a 20 anni verso Arosa; dopo un anno nei Grigioni mi sono trasferito nella zona di Losanna, dove ho militato per 11 anni in diverse squadre di Prima e Seconda Lega. Tra le più importanti cito il Forward Morges, lo Star Losanna e il Vallée de Joux”.

Undici anni sempre da protagonista e sulla cresta dell’onda…
“Beh diciamo che mi sono sempre impegnato, cercando di dare il massimo di me stesso e sono stato ripagato in effetti. Sono un giocatore a cui piace lavorare e impegnarsi, giocando anche in posizioni non consone al mio gioco: nasco come attaccante ma in alcune circostanze sono stato schierato anche in difesa. Con l’esperienza si impara a saper stare sul ghiaccio ricomprendo qualsiasi funzione. Penso che si possa avere la propria squadra del cuore, ma nel momento che si indossa una qualsiasi maglia, bisogna impegnarsi per quei colori, rispettando la società, l’allenatore, i compagni e i tifosi per la fiducia che ti regalano”.

Che differenze hai notato tra il gioco svizzero francese e quello ticinese?
“In Svizzera romanda il livello in Prima Lega era molto buono e anno dopo anno è salito sempre più: dopo quattro-cinque anni che militavo in quella parte di Svizzera mi sono reso conto che in Seconda Lega si giocava un livello di hockey pari alla Prima di pochi anni prima. Il tutto perché tanti giocatori di Serie B che smettevano, preferivano scendere in Seconda dove ci sono meno allenamenti, per godersi la famiglia, a differenza della Prima Lega, che assomiglia sempre più a una LNB con meno soldi. Il gioco in Svizzera francese è meno fisico, molto più tecnico e ci sono tante belle squadre, ma ovviamente non possiamo lamentarci di quello ticinese”.

Anche perché anche qui ci sono giocatori forti come Jamusci, capocannoniere della Biasca Cup appena giunto qui in maglia sopracenerina…
“Beh non sono l’unico…sia in Prima Lega che in Seconda ci sono tanti bravi giocatori che hanno militato in LNA o in LNB. È vero che nel Torneo della Biasca Cup mi sono trovato subito bene, anche perché conoscevo già la squadra e mi allenavo con loro quando ero qui in vacanza anche durante gli anni che ero in Romandia. Quindi devo ringraziare tutto il collettivo e sono sicuro che riprenderemo la strada giusta anche in questo campionato”.

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