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CALCIOPazzini: "Che orgoglio essere paragonato a Inzaghi"

02.09.12 - 09:57
Grazie a una tripletta che ha steso il Bologna, il nuovo attaccante del Milan sta seguendo le orme di Seedorf e Pirlo, che passati dalla sponda nerazzurra a quella rossonera sono diventati dei fenomeni
Keystone
Pazzini: "Che orgoglio essere paragonato a Inzaghi"
Grazie a una tripletta che ha steso il Bologna, il nuovo attaccante del Milan sta seguendo le orme di Seedorf e Pirlo, che passati dalla sponda nerazzurra a quella rossonera sono diventati dei fenomeni
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MILANO (Italia) - C’era un Pazzo che si aggirava per Bologna. Anzi ce n’erano tre. Per dimostrare che il Milan sul calciomercato non s’era sbagliato a puntare su un filibustiere d’area come Giampaolo Pazzini, visto che l’ex interista ha messo il timbro sui primi tre punti rossoneri della stagione con tre promemoria precisi.

Un, due, tre e via. Battuto il Bologna, allontanate le ombre, rinnovata una tradizione clamorosa. Già, pare proprio che vada a finire sempre così o quasi: l’Inter molla un giocatore in cui non crede più e questi va al Milan e torna fenomeno. Era successo con Pirlo e Seedorf in passato, per dirne, due. Sembra sia accaduto ancora con Pazzini che ci ha messo una sola partita per dire buongiorno Milan e tanti saluti Inter.

Storie di calcio, certo è che dopo l’hattrick col Bologna Pazzini è il ritratto della felicità. Gli si può dar torto? “Sono veramente contento, è stata una grandissima serata. Avevo molta voglia di fare, non avevo fatto nessuna amichevole, la condizione deve crescere ma partire così è importante. Galliani mi avvicina ad Inzaghi? Già è un orgoglio essere solo paragonato a Pippo, spererei di fare la metà di quello che ha fatto lui”. Una notte che serviva a lui e serviva al Milan, che sta cercando di integrare con calma i nuovi come De Jong, che aspetta Bojan e Niang. Ha avuto fretta, invece, Pazzini.

Non c’era tempo da perdere del resto, lo imponeva la situazione. Un rigore procurato con scaltrezza e che forse non c’era ma realizzato alla perfezione e due gol da bomber d’area puro. Una partita da protagonista assoluto e c’è già chi riparla di Nazionale, lui fa spallucce: Io voglio fare bene con il Milan e voglio pensare a questo. Voglio continuare a fare tanti gol e se lo faccio posso pensare anche alla Nazionale dopo, ma devo fare gol per pensarci”. Dopo una battuta su Niang (“L’ho conosciuto da poco, gli ho dato l’in bocca al lupo e mi sembra un bravo ragazzo”)  Pazzini mostra orgoglioso il pallone del match. Gli tocca. Chi fa tre gol se lo porta a casa: “Farò firmare il pallone da tutti i miei compagni. Una serata fantastica, quando fai una tripletta è bellissimo. Venivo da un periodo così così, avevo molta voglia. La condizione non è ottimale ma sono contento di aver ripagato la fiducia del mister e della società".

Il Pazzo, dunque, vuole togliersi tanti sassolini dalla scarpa: "Sono stati periodi particolari, non giocavo da tempo, non ho fatto l’Europeo e neanche le amichevoli. Stasera tanta soddisfazione ed mozione. Dedico questa tripletta a mia moglie, a mio figlio e a tutti quelli che hanno creduto in me. In campionato - prosegue - ogni partita è difficile, siamo partiti male ma stasera ci tenevamo a far bene. Ora c’è la sosta a la vittoria ci permetterà di lavorare con più tranquillità ed entusiasmo". Due parole che nel vocabolario del Milan sembravano scomparse ultimamente. Ci voleva un Pazzo per ricordarle a tutti. (ITM)
 

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