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CANTONECalma e sangue freddo: i ticinesi sono di ben altra pasta

19.04.15 - 09:53
Dr. Med. Orlando Del Don – UDC – La Destra
tipress
Calma e sangue freddo: i ticinesi sono di ben altra pasta
Dr. Med. Orlando Del Don – UDC – La Destra

Chi cercava il colpo di scena – grande assente in tutta la soporifera campagna elettorale – è stato accontentato nel peggiore dei modi possibili.

Ma, anche a nome dell’UDC, invito tutti quanti alla calma: per prima cosa perché la Magistratura non è ancora arrivata a dichiarare che c’è stato reato e, secondo, non tutti i candidati si comportano come Michele Kauz. I ticinesi hanno altra tempra e non cedono né a raggiri né a fregature di infimo sapore.

Il verdetto che uscirà dalle urne sarà attendibile? E’ un dubbio che non potremo sciogliere mai, perché dimostrare che le manipolazioni siano state tali da cambiare in modo sensibile il risultato delle elezioni è proibitivo. Al momento attuale non si può escludere nessun finale, ma questo non esime nessuno dal fare il proprio dovere, ovvero votare con coscienza.

Sono stupito, però, dal modo in cui i media hanno enfatizzato la scarsa attendibilità del ticinese rapportandolo al voto per corrispondenza, punto di vista che non condivido perché non è il cittadino che deve diventare capro espiatorio ma la politica. Quella politica fatta di tanto fumo che non attira più interesse e consensi, quella politica che ha deluso così tanto da non coinvolgere più, da non entrare più nelle case. Questa è la sconfitta vera, non il fatto che qualcuno (pochi individui) hanno pensato di essere più furbi e hanno rastrellato qualche manciata di voti qua e là, per poi farne circolare tracce sui social network.

Non sono i cittadini quelli poco maturi, sono le istituzioni che si sono lanciate in un esercizio di gestione – quello del voto per corrispondenza – che non sono in grado di condurre in porto in tutta salvezza. Quale metodo di controllo offre questa modalità di voto? Come è possibile impedire che qualcuno faccia incetta di schede e voti? Quali sforzi ha fatto il Dipartimento delle Istituzioni per impedire – se possibile – che questi furbetti si muovessero senza ritegno?

Sergio Savoia ha denunciato, ma quanti non lo hanno fatto?

Ancora una volta i cittadini sentono, sulla propria pelle, le colpe della politica e delle istituzioni.

Da uomo, da cittadino e da politico dico basta. Ma nel contempo invito alla calma e alla riflessione: ognuno faccia il proprio dovere facendo leva sulle proprie convinzioni, senza esitare nel comunicare alle autorità approcci sospetti da parte di quei pochi furbi che stanno minando la credibilità della politica nostrana.

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