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CANTONETurismo ticinese, che vogliamo fare da grandi?

31.03.15 - 11:00
Tiziano Galeazzi, Candidato al Gran Consiglio nr 22 de La Destra
Turismo ticinese, che vogliamo fare da grandi?
Tiziano Galeazzi, Candidato al Gran Consiglio nr 22 de La Destra

Il Turismo ticinese si è dato finalmente sulla carta una struttura più agile, con la nuova legge sul turismo, che dovrebbe portare, come molti sperano, a cambiamenti organizzativi e novità nell’offerta. E’ evidente che i vecchi cliché non sono più utilizzabili e molte incognite ci sono piombate addosso come macigni negli ultimi mesi: non solo lo “stacco virtuale” dal cambio franco-Euro ma anche una responsabilità futura che pochi discutono. E' innegabile, infatti, che il malmesso settore finanziario ticinese, moribondo da tempo, stia per passare a “miglior vita”; ben presto, nelle casse non solo cantonali ma anche comunali, verranno a mancare gli indotti del settore bancario-parabancario ed è giocoforza che il turismo verrà chiamato in causa per ammortizzare parte degli ammanchi.

Ma quale turismo abbiamo in mente in Ticino? Fino ad oggi si è discusso della necessità di dargli una nuova veste, ma agli occhi dei più l’offerta non è cambiata da decenni. Le tendenze e le esigenze della clientela sono invece molto cambiate nel frattempo, e la concorrenza di nuove formule e Paesi emergenti è diventata spietata, con maggior offerta, comfort, servizi, accoglienza e prezzi contenuti.

Le importanti sfide saranno, oltre all’alta offerta di nicchia, visto la moneta forte, il raddoppio del Gottardo, (vitale per il Ticino, checché se ne dica), il collegamento A2/A13 per il locarnese è d’obbligo, l’ultimazione di Alptransit e un piano viario nel luganese che gestisca meglio e con intelligenza l’utenza motorizzata, per non disincentivare il turismo ai danni del commercio, che a Lugano si sta ormai spegnendo come una candela. Non dimentichiamo poi idee per un miglior sfruttamento dei due bellissimi laghi (regate e sport acquatici), nonché il coraggio di arrivare ad allargare la fascia oraria (settimanale e nei weekend) di negozi e commerci. Non possiamo più permetterci il lusso di vivere sulla ricchezza acquista negli ultimi 50 anni perché, come il petrolio, anche il nostro benessere non è infinito e ormai siamo già agli sgoccioli. Il Turismo di questo Cantone sarà sottoposto ad uno stress enorme nel prossimo futuro: o cambiamo registro con persone competenti ai posti giusti o diverremo sempre più poveri. Esercenti, albergatori, politica, economia non possono permettersi di restare al palo e guardare il Ticino affogare nei propri laghi.

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