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CANTONEI Burocrati della politica

28.03.15 - 15:00
Alex Farinelli, Candidato PLR al consiglio di Stato
Foto Ti-Press Samuel Golay
I Burocrati della politica
Alex Farinelli, Candidato PLR al consiglio di Stato

La burocrazia, intesa come eccesso di regolamentazione, costa molto sia in termini di tempo che di denaro e, conseguentemente, l’obbiettivo dovrebbe essere quello di cercare di limitarla al minimo indispensabile. Purtroppo a creare la burocrazia è in prima battuta proprio la politica, e questo per due ragioni.

Primo punto: sono i politici i stessi, e non i funzionari, a emanare leggi e regolamenti, spesso senza considerare gli effetti di decisioni prese troppo frettolosamente. Giusto per fare un esempio, poco tempo fa il Gran consiglio aveva approvato la creazione di un registro cantonale delle ipoteche legali. Senza entrare nel merito della questione, qualche tempo dopo ci si è resi conto che creare questo servizio, di cui ad onor del vero non si sentiva grande necessità, avrebbe richiesto l’assunzione di circa cinquanta funzionari. Il parlamento è quindi tornato sui suoi passi cambiando nuovamente la legge. La domanda che mi sorge è: ma se i funzionari da assumere fossero stati “solo” 5 che cosa avrebbe fatto la classe politica? Facile immaginare che il tutto sarebbe stato approvato ed il contribuente chiamato alla cassa.

La seconda ragione di questo connubio politica - burocrazia è che troppo spesso quest’ultima serve a scaricare la responsabilità ed il funzionario, vedendo che già dall’alto vi è l’abitudine a tutelarsi, tende ad attenersi in maniera molto ligia alle regole, evitando qualsiasi assunzione di responsabilità. Se pensiamo ad esempio alle procedure edilizie siamo di fronte a delle complicazioni assurde. Per una domanda di costruzione bisogna produrre una quantità di carta incredibile, con costi e complicazioni fino a qualche tempo fa inimmaginabili. Il tutto per potersi trincerare dietro al fatto che si è richiesto ogni tipo di certificazione e attestazione, e che quindi la responsabilità è di qualcun altro. In conclusione è chiaro che in uno Stato di diritto vi devono essere delle regole, e che queste vadano fatte rispettare ma è anche necessario tornare ad un minimo di assunzione di responsabilità e di buonsenso, in primis da parte della politica. Se questo avverrà, e non solo a parole, di certo la macchina amministrativa migliorerà, con soddisfazione sia dei cittadini che dei funzionari.

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