Stefano Araujo, candidato Indipendente al Consiglio Comunale nella Lista del Partito Socialista
Durante la recente campagna elettorale si è parlato tanto quasi esclusivamente, nel contesto delle politiche giovanili, della movida luganese. Mojito, discoteche, orari di chiusura sono i temi che hanno monopolizzato il dibattito. Io sono il primo a desiderare una città attiva alla sera, in cui divertirmi e socializzare al meglio. Sarei un ipocrita se non ritenessi comunque importanti le questioni appena citate. Il mio intento, con questo intervento personale, è invece quello di estendere il discorso alla cultura giovanile.
Lugano, a differenza di altre realtà ticinesi, presenta già un offerta iniziale culturale di rispetto. Il punto è che si potrebbe e si dovrebbe fare di più per quel che riguarda la cultura giovanile. Bisognerebbe aumentare le proposte e migliorare quelle esistenti, affinché la città sia attrattiva per i giovani non solo di notte, ma anche nelle restanti ore della giornata. Ci sono tanti edifici vecchi e inabitati nella città che potrebbero essere restaurati e convertiti in spazi da dedicare ad attività come mostre di talenti artistici locali giovani, come sale dove poter esprimere e sviluppare il proprio talento artistico, musicale, letterario o teatrale. Si potrebbero anche organizzare piccoli festival cinematografici a prezzi ridotti dove dare spazio a registi giovani e locali. Gli stessi spazi potrebbero essere trasformati in nuovi centri giovanili, dove i ragazzi possano incontrarsi e socializzare nel weekend, partecipando ad attività che vanno dai concerti musicali ad altre attività artistiche e didattiche. Centri e attività che potrebbero essere autogestiti dai ragazzi, coinvolgendoli così più attivamente e responsabilmente. Le idee, le persone e i mezzi non mancano.
Qualcuno potrebbe obiettare: sì, ma come finanziamo tutto ciò? La mia risposta è: analizziamo gli sprechi comunali, reinvestendo i risparmi ottenuti nel Dicastero Giovani ed Eventi e nella cultura di respiro comunale. Si tratta comunque di minime spese comunali, di spese necessarie per far crescere culturalmente, personalmente e socialmente i nostri giovani. Inoltre, anche i privati, come le associazioni artistiche, potrebbero contribuire ai vari progetti.
Ciò considerato, come candidato, mi impegno per una cultura cittadina che sia per tutti e alla portata di tutti: anche per i giovani e le classi meno abbienti.