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ATTUALITÀ SETTIMANALEMercato azionario Svizzera: sotto pressione da oriente e occidente

28.09.15 - 15:05
Il consueto appuntamento con l'attualità settimanale di BSI
Mercato azionario Svizzera: sotto pressione da oriente e occidente
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La fase critica che sta attraversando l’indice elvetico, presenta alcune analogie con la ormai storica correzione del 15 gennaio: anche in questo caso la caduta dell’indice ha superato i 1’300 punti, quindi il 15% del precedente massimo, ed anche in questa occasione la volatilità, alla vertiginosa quota di 35, è andata a sfiorare il picco di gennaio. Tuttavia le analogie si fermano qui.

L’attuale correzione è infatti caratterizzata da una discesa che si prolunga da oltre un mese, intercalata da una fase di provvisoria stabilizzazione che non ha retto ai più recenti catalizzatori negativi, ed anche la volatilità, a differenza da gennaio, non si è riassorbita con uguale agio, recedendo più lentamente e riprendendo a salire senza mai essere scesa sotto il 20. Se a gennaio il mercato svizzero era crollato per una sola causa, endogena e ben delimitata, e di conseguenza era stato l’unico mercato a correggere in quella circostanza, in questo periodo l’SMI è stato travolto da molteplici fattori esogeni, rendendone più problematico il recupero.

Anche la Svizzera ha subìto le conseguenze del tormentone di fine estate, la Cina, che aveva determinato una correzione generalizzata. Il settore che ne ha maggiormente sofferto è quello dell’orologeria, confrontato ad un ulteriore declino sulla piazza di Hong Kong, di gran lunga la più rilevante per il settore, che penalizza le prospettive di crescita. Solamente società come Richemont, diversificate in segmenti in buona crescita come la gioielleria, riescono a tenere il passo.

La debolezza nell’immobiliare cinese ha toccato direttamente Schindler, che ha dovuto azzerare le previsioni di crescita in quella geografia, da oltre il 6%, mentre sempre in Cina l’azienda è stata coinvolta da un intervento delle autorità che hanno arrestato un alto dirigente.

I segnali che provengono dagli Stati Uniti non hanno contribuito a migliorare significativamente la visibilità. Da quando Janet Yellen ha comunicato il nulla di fatto nell’atteso meeting della Fed, i mercati hanno reagito negativamente inanellando varie sedute al ribasso, tuttavia per la Svizzera c’è l’attenuante di un leggero indebolimento del CHF, che dovrebbe aiutare ad abbellire le cifre del 4° trimestre e quindi a dare un migliore sostegno alla spinta di ripresa del mercato. Una nuova comunicazione della Fed, che lascia aperta la possibilità di un rialzo dei tassi prima della fine dell’anno ha poi rasserenato il finale di settimana, ma i mercati devono metabolizzare queste continue esternazioni ed è prematuro considerarlo un segnale decisivo di ripresa.

Ha fatto invece più paura un commento di Hillary Clinton riguardante l’aumento esponenziale, e quindi potenzialmente ingiustificato, dei prezzi dei farmaci: sia Novartis che Roche sono molto esposte sul mercato americano ed un eventuale intervento dello stato per limitare i prezzi al dettaglio potrebbe avere pesanti implicazioni. I due maggiori titoli svizzeri hanno quindi corretto più marcatamente dell’indice settoriale e soprattutto la biotech, finora uno dei segmenti trainanti delle borse mondiali, rischia di dover affrontare un periodo di maggiori incertezze.

Infine, ma non da ultimo, anche il più recente scandalo su scala mondiale riguardante Volkswagen ha delle ripercussioni dirette sulla borsa svizzera. Sono in questo caso molteplici le società, soprattutto di piccole e medie dimensioni, che sono fornitrici della casa di Wolfsburg. Tra queste, Micronas, Autoneum e Georg Fischer, ma non va messo in secondo piano tutto l’importante indotto dell’industria automobilistica in Svizzera.

L’impatto sulle singole società fornitrici è difficile da valutare, dato che le conseguenze a medio termine sono ancora incerte e come tali non ancora necessariamente nei prezzi. Raccomandiamo pertanto cautela, su questo e sugli altri fronti di crisi, nei quali le rispettive soluzioni sono ancora in fase di definizione.

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