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ATTUALITÀ SETTIMANALEMercato azionario Euroland e Svizzera: BCE pronta a intervenire

07.09.15 - 15:22
Le borse europee faticano ad invertire la tendenza negativa di agosto, ma hanno dato avvio a un tentativo di consolidamento
Mercato azionario Euroland e Svizzera: BCE pronta a intervenire
Le borse europee faticano ad invertire la tendenza negativa di agosto, ma hanno dato avvio a un tentativo di consolidamento

LUGANO - Liquidato un mese di Agosto terribile, le borse europee non sono riuscite ad invertire immediatamente la tendenza in questo inizio di settembre, ma hanno dato avvio ad un tentativo di consolidamento.

L’indice EuroStoxx50 ha concluso gli scambi con un calo del -3.24%, al termine di una settimana contrassegnata da volumi ridotti, ciò che può avere influenzato alcuni movimenti erratici.

La pubblicazione di un indicatore PMI cinese debole (49.7, inferiore alla soglia critica di 50 che separa espansione e contrazione) ha avuto un impatto sull’atteggiamento iniziale degli investitori.

In seguito, la chiusura del mercato cinese giovedì e venerdì, in relazione alla parata militare per i festeggiamenti della fine della guerra contro il Giappone, ha fornito l’opportunità per concentrarsi nuovamente sui fondamentali domestici del Vecchio Continente, i quali si sono confermati mediamente robusti, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione e l’indice PMI composito.

Giovedì, gli occhi e le orecchie degli operatori erano tutti rivolti alla riunione della BCE e, come da tradizione, Draghi non ha tradito le attese e si è dimostrato una volta ancora amico dei mercati azionari, i quali hanno reagito bene alle sue parole. Il Governatore ha da una parte annunciato l'innalzamento dal 25% al 33% della quantità di un'emissione di titoli di Stato acquistabile da Francoforte nell’ambito del programma di QE (fermo restante la tempistica di 60 miliardi di euro al mese), ciò che di fatto ha incrementato la libertà d’azione della BCE e la possibilità di sostenere un singolo Paese; dall’altra parte, coerente con quanto affermato poco prima dal FMI in merito ai rischi di ribasso per la crescita mondiale, lo staff della BCE ha rivisto al ribasso le proprie stime su ripresa ed inflazione e Draghi ha riconfermato la volontà di agire per raggiungere l’obiettivo inflativo del 2%.

Nell’ultima giornata di scambi hanno infine pesato sia la delusione per la crescita delle ordinazioni tedesche sia le cifre riguardanti il mercato del lavoro statunitense, che hanno lasciato nell’incertezza gli investitori in merito alle prossime mosse della Fed. Per quanto attiene i singoli titoli, RWE e Repsol sono apparsi sotto pressione a seguito di voci riguardanti una loro prossima esclusione dall’indice di riferimento EuroStoxx50, a causa della vendita forzata da parte degli investitori istituzionali che tale decisione implicherebbe.

Anche la borsa svizzera non è riuscita ad evitare la caduta in territorio negativo, con lo SMI a cedere il -1.51%. A livello di singoli titoli segnaliamo che ci sono novità nell’ambito della saga che concerne il tentativo d’acquisizione di Sika da parte della francese Saint Gobain.

L’Amministrazione Federale ha confermato in appello la decisione già presa dalla FINMA secondo cui l’acquirente non è obbligato a fare un’offerta anche agli azionisti minoritari.

La vicenda legale resta però lontana dalla conclusione ed in particolare manca una presa di posizione definitiva in merito alla restrizione dei diritti di voto al 5% per quanto riguarda il pacchetto azionario che la famiglia Burkard vorrebbe cedere. Infine Syngenta ha annunciato un programma di riacquisto di azioni proprie nel tentativo di placare gli animi dei propri azionisti, verosimilmente scontenti della decisione del management di rifiutare l’offerta della concorrente americana Monsanto.

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