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LUGANOMercato azionario Svizzera: tempo di conferme

20.07.15 - 14:33
Il consueto appntamento con l'attualità settimanale di BSI
Mercato azionario Svizzera: tempo di conferme
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LUGANO - Tolta la spina greca dal tallone dei mercati, rimangono ora da curare le ferite, e prevenire i rischi d’infezione. L’Euro è uscito indenne da questo incidente di percorso, anche se lo spavento lo ha destabilizzato e indebolito, mentre per l’immediato futuro, ognuno è tornato a casa propria per svolgere i compiti all’interno dei rispettivi parlamenti nazionali. I mercati sono consapevoli che soprattutto la Grecia potrà avere qua e là dei ritardi o degli obiettivi che rimarranno tali, ma la reazione immediata dei mercati è orientata alla fiducia e alla presa in maggiore considerazione di altre variabili, come il comportamento della borsa cinese e delle materie prime, che dovrebbero aumentare la loro importanza nelle valutazioni degli investitori.

La volatilità dell’SMI si è quindi riassorbita tornando su livelli ben inferiori alla media mobile di 200 giorni, con una traiettoria discendente che ricorda quella di gennaio in occasione della correzione- lampo post-BNS. Considerato come il recente picco di volatilità a 23.71 è stato toccato il 6 luglio, quindi con anticipo rispetto al raggiungimento dell’accordo tra Grecia e EU, è plausibile che il mercato, svizzero ma non solo, implichi nella sua valutazione che il salvataggio della Grecia sia finalizzato nelle tempistiche stabilite senza ulteriori intoppi e che la borsa di Shanghai abbia trovato un minimo su cui poggiare per un ritorno alla normalità.

Le conferme internazionali dovranno tuttavia essere ora confermate dai risultati semestrali delle società elvetiche, e qui la cautela è un fattore d’importanza primaria. La Svizzera infatti, avendo un’esposizione diretta marginale alla Cina e alla Grecia, potrebbe paradossalmente subire le conseguenze della sua stabilità, pagando il prezzo di un CHF sopravvalutato e dunque di una penalizzazione dell’economia interna, soprattutto per quanto riguarda le piccole e medie imprese.

Il 2° trimestre è infatti stato caratterizzato dalla correzione di questo segmento di mercato, maggiormente orientato all’area Euro per le sue esportazioni, rispetto all’SMI, più equamente
esposto anche all’area USD, divisa che dall’inizio di luglio ha abbozzato più risolutamente una tendenza ascendente, sospinta dalle dichiarazioni possibilistiche della Fed per un rialzo dei tassi d’interesse entro fine anno, allorquando i tassi del CHF rimangono sempre nell’inusuale zona negativa.

La borsa in questi giorni ha scontato l’esito positivo della crisi greca e una stabilizzazione della Cina, e qualora queste tesi dovessero essere confermate, il mercato elvetico si troverebbe ad avere riaperto un periodo propizio all’azionario, che potrà estendersi fino oltre l’estate, la cui prossima boa da superare sarebbe la riunione del FOMC, come sempre fondamentale per la direzionalità dei principali mercati azionari.

La rapidità e la ripidità del recupero della borsa svizzera si sono una volta di più rivelate sorprendenti: il 7% della settimana post-greca è uno dei più veloci mai registrati ed ha riportato l’SMI a ridosso del proprio record assoluto. Anche per l’indice le prossime settimane dovranno portare delle conferme sia sulla possibile tenuta del trend rialzista, sia sulla sostenibilità di una volatilità che si è pressoché dimezzata in pochi giorni, forse troppo velocemente per essere credibilmente fruibile dal mercato.

Infine, una conferma dovrà giungere anche come segnale inequivocabile da Francia e Germania, che rientrano da Bruxelles con parecchie spaccature da ricucire: ne va della stabilità dell’Euro, e di riflesso delle varie guidances della borsa svizzera che accompagneranno i risultati trimestrali, che per una volta non saranno semplici comunicazioni di routine ma forniranno indicazioni da valutare con molta attenzione.

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