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attualita settimanaleMercato azionario Svizzera: a metà strada tra Atene e Bruxelles

13.07.15 - 17:18
Il consueto appuntamento con l'attualità settimanale di BSI
Mercato azionario Svizzera: a metà strada tra Atene e Bruxelles
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La crisi greca ha assunto delle dimensioni che superano ampiamente ogni altra sfera d’influenza sulla borsa svizzera. È dunque inevitabile che il susseguirsi delle notizie sull’evolversi dei negoziati crei delle continue turbolenze sull’andamento giornaliero dell’indice. Nelle giornate decisive della scorsa settimana, l’SMI ha saputo resistere sopra gli 8800 punti, grazie soprattutto alla tenuta dell’EUR, a sua volta favorita da tutta una serie di decisioni ad alto contenuto della BCE. È infatti la banca centrale europea la prossima istituzione in attesa di un pagamento, ed è nel suo interesse fare in modo che al 20 di luglio vi siano le premesse per il rimborso di 3.5 mia di EUR. Un punto cardine è quindi il tentativo di ripristinare il funzionamento del settore bancario greco entro tale data mantenendolo provvisoriamente in vita tramite nuove iniezioni di liquidità, senza le quali si innescherebbe un circolo vizioso che destabilizzerebbe il settore finanziario in Europa e quindi anche in Svizzera. Non è casuale che anche altri Paesi importanti fuori dall’area Euro come il Regno Unito siano particolarmente attenti alla gestione della precarietà di questo equilibrio e siano pronti ad un intervento conseguente delle banche centrali.

La scorsa settimana, dopo tre balzelli a testare la resistenza, l’SMI è nuovamente decollato lasciando trasparire ottimismo sulle probabilità di un accordo a metà strada tra Atene e Bruxelles, con Tsipras che ha formulato proposte ancora più draconiane di quelle respinte solo la settimana precedente, mentre da parte europea le pressioni internazionali per accettare una ristrutturazione del debito sembrano aver fatto breccia, ridando ai mercati nuovi impulsi per affrontare una settimana decisiva, verso la data del previsto rimborso greco alla BCE.

A metà strada si trova anche l’anno contabile delle aziende e settimana prossima inizieranno le pubblicazioni trimestrali relative alla borsa svizzera. Anche se metaforicamente, le aziende elvetiche si trovano a metà strada tra l’incudine di Atene e il martello europeo, dato che ogni previsione per il consuntivo annuale deve fare i conti con l’evoluzione dell’Euro, attualmente pervasa dall’incertezza. È possibile che alcune aziende sfruttino l’opportunità come un alibi a copertura di eventuali altre manchevolezze, pertanto sarà importante analizzare i vari commenti con la dovuta circospezione. Tra le altre variabili che potranno influenzare l’andamento trimestrale ci sono la inusuale debolezza economica in Cina e la fluttuazione del prezzo del petrolio. Proprio queste due variabili esogene, con la borsa cinese fresca di correzione e l’incertezza derivante dall’improvvisa e ripida discesa del greggio in questo inizio di luglio, trattengono gli investitori internazionali da prendere rischi eccessivi, pertanto, in questo frangente di mercato, i titoli difensivi del listino elvetico risultano tra i favoriti anche dagli investitori esteri.

Per le aziende elvetiche, le difficoltà della geograficamente distante Cina sono concretamente tangibili. La contrazione del settore immobiliare cinese tocca infatti direttamente Schindler, molto presente sul territorio, mentre nel settore industriale i titoli più esposti sono ABB e Sulzer. Anche il settore dell’orologeria e del lusso, con Swatch e Richemont, è particolarmente sensibile a questo mercato, anche se soprattutto per quanto riguarda Hong Kong, che nell’economia cinese segue sue dinamiche peculiari. Infine anche Nestlé, la cui crescita dipende dal buon andamento nei paesi emergenti, potrebbe avere qualche difficoltà nel rispettare il suo abituale tasso di crescita organica. Le prospettive a breve termine dell’SMI, come pure dei maggiori mercati azionari, dipendono dalla stabilità e credibilità degli accordi tre EU e Grecia, e dalla futura frequenza dei voli di Tsipras sopra i cieli elvetici, a metà strada tra Atene e Bruxelles.

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