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ATTUALITÀMercato azionario svizzero, la quiete dopo la tempesta

16.02.15 - 09:11
La borsa svizzera ha digerito quello che ormai si può definire come un incidente di percorso
Mercato azionario svizzero, la quiete dopo la tempesta
La borsa svizzera ha digerito quello che ormai si può definire come un incidente di percorso

lugano - La dinamica dell’SMI, letta con la lente delle bande di oscillazione di Bollinger, presenta una situazione analoga alla correzione dello scorso ottobre, che ricordiamo era stata fino ad allora la più pesante da oltre 1 anno. Anche in questo caso, la correzione di metà gennaio ha oltrepassato la banda inferiore, anche perché è avvenuta nell’arco di poche ore invece che essere dilazionata su varie giornate, ed ha generato un segnale di opportunità di acquisto. A un mese dall’intervento della BNS, il mercato ha tracciato la sua traiettoria di avvicinamento alla curva superiore di Bollinger, proprio come in occasione della precedente correzione, e se volessimo dare a questo strumento un’utilità previsionale, dovremmo dedurre che stiamo entrando in un periodo, presumibilmente di qualche mese, di stabilità e di movimento laterale del mercato azionario. Questo movimento di recupero, avvenuto nell’arco di un solo mese, sottolinea la qualità e la solidità del mercato azionario svizzero, in grado di parare senza scomporsi due eventi potenzialmente destabilizzanti come la brusca rivalutazione della moneta del 15% ed il passaggio a tassi d’interesse negativi.

Un’ulteriore conferma che la borsa svizzera abbia digerito quello che ormai si può definire come un incidente di percorso di una certa rilevanza, è dato dal fatto che due delle tre multinazionali (Nestlé e Roche, che assieme totalizzano il 40% della capitalizzazione dell’SMI) hanno denotato una fase di rilassamento dopo essere state sollecitate nel loro ruolo difensivo, perdendo vistosamente in performance relativa. Soprattutto Roche, che “pesa” 1/6 dell’SMI ha perso in termini relativi oltre il 10% ed è stato tra i titoli del listino che meno hanno recuperato dallo scivolone di metà gennaio. Siamo positivi sulle prospettive del settore farmaceutico, pertanto riteniamo che nel caso di Roche si tratti di una fase temporanea. Novartis in un mese ha invece recuperato la quasi totalità della perdita di gennaio. Un solo titolo dell’SMI, Adecco, si è già riportato ad un massimo periodico superando il livello raggiunto lo scorso luglio, entro una fascia di lateralità seguita dal titolo durante i primi due trimestri del 2014. Non a caso, Adecco ha una quota nettamente prevalente di ricavi e costi all’estero. Invero, anche Swisscom è oltre il suo livello di gennaio, pur essendo ancora distante da un picco periodico, tuttavia, viste le caratteristiche domestiche, il titolo si è mosso di moto proprio, indifferente alla tempesta che ha colpito il resto dell’indice.

Un intero settore, cruciale per la performance elvetica, era sotto la lente durante la settimana appena trascorsa: i titoli finanziari, equamente ripartiti tra bancari e assicurativi, hanno infatti pubblicato il loro FY14 con alterne fortune, bilanciandosi reciprocamente e dando all’indice gli elementi decisivi per recuperare un assetto di stabilità.

Dopo Julius Baer, che ha rassicurato il mercato con cifre sopra le attese, la settimana ha visto la pubblicazione di UBS che ha fatto bene a consuntivo, tanto da raddoppiare il dividendo, ma che ha dato segnali di debolezza sull’operatività futura, un segnale simile a quello dato dal CS, che tuttavia, pur riducendo la guidance FY15, ha comunque ridimensionato l’impatto negativo del rialzo del CHF. Tra le banche private, Vontobel si è distinta per qualità dei risultati, ed anche in questo caso per un corposo aumento del dividendo.

L’assicurativo ha invece lasciato trapelare ottimismo all’avvicinarsi delle pubblicazioni e sia Zurigo che Swiss Re avevano quasi raggiunto il livello precedente la correzione prima di accusare alcune sessioni di debolezza, in assenza di comunicazioni sul dividendo o su rimborsi di capitale.

L’SMI ha quindi chiuso la settimana superando la quota di 8600 punti, un livello simbolico che ci riporta alla lateralità dell’indice tra maggio e luglio dello scorso anno. Non casualmente, la nuova ascesa settimanale dell’indice è stata accompagnata da un lieve indebolimento del CHF.

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