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La critica TV Ursula Ganz Blättler: "La trasmissione non ha più una forza nazionale. Alla conduzione dovrebbe esserci un'icona come Michelle Hunziker"
LUGANO – Se n’è parlato per tutta la settimana. La decisione della SSR di non più trasmettere la diretta dell’elezione di Miss Svizzera ha suscitato clamore. Per alcuni si tratta di un pugno allo stomaco al concetto di Confederazione. Un segnale che indica come oggi sia sempre più difficile mettere d’accordo, con un unico programma, un Paese in cui si parlano ben 4 lingue nazionali. La conferma arriva anche dalla critica TV Ursula Ganz-Blättler, docente e ricercatrice all’USI. “È vero. Infatti molte co-produzioni tra la RSI, la SF e la TSR hanno chiuso i battenti. Resistono solo quelle che rappresentano un vero evento”.
E Miss Svizzera di fatto non lo è più…
Appunto. Il vero problema è proprio questo. Ci sono troppi concorsi di bellezza e il format è vecchio. Con queste premesse il fatto di trasmettere la diretta in tre lingue, a rotazione, da una delle diverse regioni del Paese, diventa un ostacolo.
Eppure in alcuni casi la diretta nazionale funziona ancora.
È sempre più raro. Funziona ad esempio per le cerimonie del primo di agosto. Ma lì c’è qualcosa che unisce ancora tutti gli svizzeri, la festa nazionale.
In Miss Svizzera ci sono limiti oggettivi…
Il fatto che il prodotto venga doppiato non piace molto. Di solito il presentatore e gli ospiti sono legati alla regione linguistica che ospita il concorso. Spesso nelle altre regioni sono sconosciuti o sono considerati personaggi marginali. Ecco perché la regione che ospita l’evento di solito registra gli ascolti migliori. Servirebbe, perlomeno alla conduzione, qualcuno che faccia l’unanimità in tutta la Svizzera.
Tipo?
Michelle Hunziker. O al limite anche Mélanie Winiger. La prima è una vera istituzione e attirerebbe il pubblico televisivo.
E Xenia Tchoumitcheva?
Bella e ambiziosa. Ma non è la stessa cosa. Non è un simbolo nazionale. Purtroppo questi personaggi sono davvero pochi.
