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PeopleMinori: Save the Children, Italia 16° in classifica benessere madri e bambini

05.05.09 - 16:04
Minori: Save the Children, Italia 16° in classifica benessere madri e bambini

Roma, 5 mag. (Adnkronos) - E' la Svezia, seguita da Norvegia e Australia, la nazione che vanta parametri d'eccellenza relativi alla salute, l'educazione, la condizione economica, in una sola parola, al benessere di madri e bambini. E la Svezia e' ''prima della classe'' anche per l'impegno in favore dello sviluppo della prima infanzia. All'estremo opposto, cioe' in ultima posizione in graduatoria, il Niger, il paese in cui madri e figli stanno peggio. L'Italia si piazza al 16esimo posto. E' quanto emerge dal decimo Rapporto su ''Lo Stato delle Madri nel Mondo'', diffuso oggi da Save the Children, organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini, in collaborazione con la Partnership for Maternal, Newborn & Child Health alla vigilia della Festa della Mamma, in coincidenza con le celebrazioni dei 90 anni di ''Save the Children'' nel mondo e dei 10 anni in Italia

Con il suo 16esimo posto della classifica del benessere materno-infantile, L'italia guadagna tre posizioni rispetto al 2008 e si avvicina ai primi 10 paesi della classifica. Per quanto riguarda poi il solo benessere dei bambini, il nostro paese si attesta addirittura al secondo posto, dopo la Svezia. E in buona posizione l'Italia finisce anche per il supporto allo sviluppo della prima infanzia attestandosi nella zona A della classifica. Tuttavia non tutte le donne e i bambini in Italia vivono in condizioni buone: soprattutto fra le madri single con figli e le donne straniere si registrano preoccupanti livelli di poverta', emarginazione sociale e minore tutela sanitaria.

Impressionante il divario tra la condizione di donne e bambini nei paesi in cima alla classifica, rispetto a quelli in coda:1 bambino su 4 non raggiunge il suo quinto compleanno in Afghanistan e Sierra Leone; in Svezia solo 1 bambino su 333 muore entro i 5 anni; meno del 15% dei parti avviene in presenza di personale specializzato in Afghanistan, Ciad ed Etiopia a fronte del 99% in Sri Lanka; nel corso della sua vita, 1 donna su 8 morira' durante la gravidanza o il parto in Afghanistan e Sierra Leone, in confronto a 1 donna su 47.000 in Irlanda.

Una donna in Angola, Djibuti e Niger studia, in media, 4 anni mentre una donna australiana o della Nuova Zelanda studia per oltre 20 anni, mediamente; una ragazza nata in Swaziland, in genere, non arriva ai 40 anni mentre una giapponese vive in media fino a 86 anni. In generale, denuncia ancora il rapporto di Save The Children, nel mondo ogni anno continuano a morire oltre 500 mila donne a causa di complicazioni legate alla gravidanza e al parto e oltre 9 milioni di bambini prima di compiere i cinque anni.

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