Più piccolo, leggero e fragile. Il cuore delle donne è delicato come un cristallo ed i numeri lo dimostrano: ogni anno l'infarto uccide quasi il triplo delle vittime del cancro al seno.
"I sintomi clinici della malattia cardiovascolare vengono spesso descritti dalle pazienti come sensazioni di dolore e bruciore di secondaria importanza, e quindi più difficili da associare, ad esempio, all'angina - spiega Annachiara Nuzzo, titolare della cattedra di Cardiologia all'universita' di Modena e Reggio Emilia - Questo può ritardare il riconoscimento della malattia e compromettere l'efficacia delle cure. La donna viene spesso "sottodiagnosticata", anche perchè si sottopone meno frequentemente a quelle indagini diagnostiche considerate più invasive, che sono anche le più efficaci, come la coronarografia, ritenute di pertinenza prevalentemente maschile. Ma il quadro sta migliorando, grazie ad un'opera di prevenzione che riguarda le donne più da vicino".
Ad invocare più informazione e dialogo è anche Silvia Vegetti Finzi, psicologa clinica e scrittrice. "A livello di sentimenti e di affetti, le donne sono più emotive e in un certo senso hanno meno difese rispetto agli uomini - evidenzia - Questa maggiore sensibilità può diventare un vantaggio, poichè se le emozioni sono riconosciute e condivise all'interno della comunità femminile diventano una ricchezza, piuttosto che un disturbo. Lo stesso vale per le pazienti afflitte da malattie cardiache: se riescono a entrare in sintonia con la loro diversa emotività e l'accettano come una propria caratteristica distintiva, la condizione della loro vita può senza dubbio migliorare. La scoperta stessa che i problemi cardiaci non sono appannaggio esclusivo degli uomini, può essere letta positivamente come un aspetto dell'emancipazione femminile".
Prevenzione significa innanzitutto stili di vita sani; stress prolungato, fumo, dieta scorretta, sedentarietà e alti livelli di colesterolo e trigliceridi possono portare ad un progressivo irrigidimento della parete arteriosa ed all'accumulo di grasso sotto forma di placche, ricordano gli specialisti. Alterazioni che nelle coronarie possono scatenare per esempio l'infarto, mentre nelle arterie cerebrali l'ictus. E se è vero che lo "scudo" degli estrogeni protegge le donne in età fertile, dopo i 50 anni il vantaggio femminile viene meno e l'incidenza delle complicazioni cardio-cerebrovascolari s'impenna. Da qui la necessità di sensibilizzare le donne su questo rischio, in particolar modo considerando che la malattia cardiovascolare femminile presenta sintomi atipici, più blandi di quelli maschili e più difficili da riconoscere.
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