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STATI UNITIMacaulay Culkin: «Ma no, non mi sparavo in vena seimila dollari di eroina al mese»

19.07.16 - 12:28
L'ex bimbo-prodigio di "Mamma ho perso l'aereo" racconta la sue tribolazioni e la sua fuga lontano dalle luci della ribalta
Macaulay Culkin: «Ma no, non mi sparavo in vena seimila dollari di eroina al mese»
L'ex bimbo-prodigio di "Mamma ho perso l'aereo" racconta la sue tribolazioni e la sua fuga lontano dalle luci della ribalta

LOS ANGELES -  Non è stato facile per il Guardian riuscire a intervistare Macaulay Culkin, ex-stellina del cinema e protagonista di pellicole da culto come "Mamma ho perso l'aereo" e "Richie Rich". Volutamente schivo e letteralmente guardato a vista da un iper-protettiva clique, l'attore non ha affatto un buon rapporto con la stampa che ha spesso colto ogni occasione per sbattere in maniera poco cerimoniosa le sue tribolazioni in prima pagina.

35 anni compiuti, Culkin vive in semi-anonimato nella periferia francese, il motivo? La sua costante, e dolorosa, fuga dalle luci della ribalta di Hollywood e dallo scintillante sé-bambino: «Bastava che pigliassi la strada sbagliata e che non facessi attenzione e zac! La strada si riempiva di paparazzi. Al giorno d'oggi poi tutti hanno uno smartphone, è una follia. Francamente non credo di meritarmi tante attenzioni! Vivevo sempre così, con lo sguardo all'orizzonte in cerca possibili rompiscatole. Se voglio fare quattro passi in una città americana, esco alle quattro di mattina».

Dopo il boom e la celebrità ottenuti così presto per l'ex-enfant prodige è stata una sorta di lenta fuga lontano dal mondo del cinema, alla ricerca di quella vita un po' sregolata e libera tipica dell'adolescenza e della giovinezza che il lavoro ha finito per fagocitargli: «Per gli attori l'incubo è il non sapere cosa fare dopo, a questo punto francamente non mi interessa vivere così. Decisamente non ho l'ansia del fare... Vivo un po' come mi pare, quando mi va, vado a letto tardi mi alzo il pomeriggio... Se avessi una buona idea probabilmente girerei un film o qualcosa del genere».

Stando a lui lo showbiz non ha mai preso molto bene la sua voglia di mollare tutto, soprattutto i tabloid lo hanno letteralmente perseguitato cavalcando il mito della "rovina del divo bambino": «C'era questo falso senso di preccupazione nei miei confronti, come se stessi andando alla deriva. Ok, di cose un po' così ce ne sono state. Ma no, non mi sparavo in vena seimila dollari al mese d'eroina», ha puntualizzato, «la cosa che più mi ha dato fastidio è che sembravano tutti aver a cuore i miei problemi, ma in realtà volevano solo vendere copie della loro cartaccia». 

 

 

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