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STATI UNITILa vita di Sheen: quattro donne alla volta in barba all'HIV

26.11.15 - 13:59
Il racconto inquietante del suo assistente personale: "Ricopriva le porno star di crema idratante prima di fare sesso"
La vita di Sheen: quattro donne alla volta in barba all'HIV
Il racconto inquietante del suo assistente personale: "Ricopriva le porno star di crema idratante prima di fare sesso"

LOS ANGELES - È con le parole “Ho mandato tutto a put...e” che Charlie Sheen avrebbe annunciato la sua sieropositività al suo assistente personale Steve Han, un ragazzo di 34 anni che lavora con lui dal 2011 e che ha seguito la star in lungo e largo, tra festini a base di crack e porno star.

Han, come racconta del Daily Mail, sapeva già da mesi che qualcosa non andava. Una notte, completamente strafatto, l’attore si era ferito mentre giocava con un coltellaccio insieme ai suoi ospiti, principalmente amici e porno star pagate per stare lì.

“Il famoso sangue di tigre di Charlie Sheen!” aveva quindi urlato uno dei suoi amici riferendosi alla capacità dell’attore di reggere bene grandi quantità di alcol e droga, ma a quel punto Sheen aveva avuto una reazione strana, si era messo a gridare di non toccare il suo sangue dicendo: “Ce l’ho!”. Da qualche mese sapeva di aver contratto l’HIV.

Nonostante questo la sua vita sarebbe rimasta sostanzialmente la stessa di sempre: “La routine di feste pazze e notti passate con le porno-star continuavano a riempire la sua vita”, prosegue il suo assistente personale. "A volte ne portava in camera anche quattro alla volta, anche se non faceva mai nulla davanti ai miei occhi o a quelli di altri membri dello staff”.

Sheen sarebbe inoltre ossessionato da un prodotto cosmetico dal nome “Aquaphor”. “La casa ne era invasa e sebbene si trattasse di una crema idratante lui lo usava come lubrificante per il sesso. Ricopriva le porno-star dalla testa ai piedi, le voleva tutte oliate”.

Poi è iniziata la terapia, di cui si è dovuto occupare lo stesso assistente: “Tre anti virali tutti le mattine, ma gli effetti collaterali erano tremendi. Nausea, vomito, Charlie pagava $1,500 al giorno il suo chef personale ma spesso i piatti che cucinava andavano tutti buttati”.

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