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LUGANODean, sulle tracce (autentiche) dei Depeche

04.08.15 - 06:00
Dean Oldfield (voce), il nipote di Martin Gore (Depeche Mode, ndr), racconta “Blacklisted” (31 marzo 2015), il primo ep della sua band, i D.M.O.
Fonte foto: Davide Rotondo
Dean, sulle tracce (autentiche) dei Depeche
Dean Oldfield (voce), il nipote di Martin Gore (Depeche Mode, ndr), racconta “Blacklisted” (31 marzo 2015), il primo ep della sua band, i D.M.O.

LUGANO - Ospite ancora una volta di Ivan e Patrizia a Paradiso – indubbiamente i più grandi fan europei dei Depeche Mode - Dean sta passando qualche giorno di vacanza sulle rive del Lago di Lugano. L’ho incontrato ieri mattina, davanti a un caffè e a un’acqua tonica, pronto a entrare nel dettaglio di un’opera prima ammaliante, costruita attorno a una – se vogliamo inevitabile - matrice electro-pop oriented…

Dean, cosa si cela dietro la sigla D.M.O?

"Il mio nome completo: Dean Michael Oldfield".

Condividi la line-up del combo con Jack Hollister (chitarra) e Alex Bourner (batteria)... Oltre ad affiancarti a livello strumentale, quali, esattamente, i ruoli di ognuno?

"Nel momento in cui ho per le mani strofe e linee melodiche incido una demo, dopodiché Jack e Alex si focalizzano sulle rifiniture del brano, sul suo vestito, sugli arrangiamenti".

“Blacklisted”… Perché questa scelta?

"Credo sia un titolo in grado di emanare una certa potenza, diciamo che non passa inosservato… Infatti, anche tu lo hai notato subito… Mi ha fatto piacere… Alla base di questa scelta, in ogni caso, c’è il secondo brano dell’ep, “Blacklist Baby”".

A chi è dedicato il brano che hai appena citato?

"A nessuno in particolare… In un modo o nell’altro, a un certo punto della nostra esistenza finiamo tutti sulla lista nera di qualcuno, non credi?"

L’ep raccoglie cinque tracce: vuoi entrare nel dettaglio dei testi?

"I versi raccontano l’amore, il sesso e, anche se non in maniera così approfondita, la religione… In pratica, tutto ciò che gli esseri umani hanno in comune…"

Immagino, in ogni caso, che versi e strofe riflettano le tue esperienze di vita… Mi sbaglio?

"Sì, certo… Ma si tratta di riflessioni in cui l’ascoltatore può immedesimarsi facilmente e interpretare ogni verso come meglio crede…"

Quali le maggiori influenze musicali confluite all’interno delle composizioni?

"Beh, in primis direi i Depeche Mode… In qualche modo fanno parte di me da sempre… (ride) Inoltre, credo di poter citare anche l’intera produzione dei Joy Division…"

So che il 24 agosto verrà dato alle stampe un nuovo singolo, “Just Love”…

"Si tratta di un brano che inizialmente era stato pensato come b-side di “Fight For You”, ma nel momento in cui è venuto alla luce ha preso il sopravvento, invertendo i nostri piani…"

Immagino che il singolo anticipi una nuova produzione…

"Sì, il nostro secondo ep, la cui pubblicazione è prevista a inizio 2016… Con ogni probabilità, oltre a “Just Love” e “Fight For Your” raccoglierà altre quattro tracce."

Cosa vuoi e cosa puoi anticipare al riguardo?

"A differenza di “Blacklisted”, la produzione si focalizzerà prevalentemente sulla religione…"

So che passi spesso da queste parti… Quando un concerto dei D.M.O qui alle nostre latitudini?

"Spero presto… Aspetto l’invito!"

Nel corso del processo di lavorazione di “Blacklisted”, quali i consigli di zio Martin?

"Nulla in particolare… Ha sentito l’ep una volta terminato…"

Quale la sua reazione?

"Ottimo lavoro!"

Vi sentite spesso al telefono?

"No, non spessissimo… Lui vive a Santa Barbara, negli Stati Uniti, io a Basildon, in Inghilterra… Ci scambiamo messaggi via posta elettronica…"

Quando l’ultima mail?

"Settimana scorsa… Gli ho girato l’mp3 di “Just Love”, che ha apprezzato molto, tra l’altro…"

“Blacklisted” è un’autoproduzione… Siete in trattativa con qualche etichetta?

"No, purtroppo non ancora…"

Suppongo che in questo periodo i Depeche Mode stiano lavorando a un nuovo album e al conseguente tour promozionale… È possibile pensare ai D.M.O nelle vesti di opening act?

"Devo confessarti che è il nostro sogno…"

Non hai mai rivelato questo tuo desiderio a zio Martin?

"No, ma lo farò presto!"

 

 

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