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CANTONESinplus: "Sul palco ci siamo goduti ogni secondo"

17.07.15 - 06:00
Gabriel Broggini racconta l’esperienza di Moon and Stars e nel contempo anticipa qualche dettaglio legato al prossimo progetto discografico
Fonte foto: Maurizio e Angela Vicedomini
Sinplus: "Sul palco ci siamo goduti ogni secondo"
Gabriel Broggini racconta l’esperienza di Moon and Stars e nel contempo anticipa qualche dettaglio legato al prossimo progetto discografico

LOCARNO - Gabriel, innanzitutto raccontami le sensazioni provate sul palco venerdì scorso, in apertura dei Roxette…

"Ci sono momenti difficili da descrivere. Suonare in quella piazza, sul palco da cui sono passati i più grandi della musica, a casa nostra, per di più, è semplicemente qualcosa di magico! Inizialmente, c’è stata un po’ di tensione, ma era inevitabile… Subito dopo ci siamo goduti ogni secondo… C’era la nostra famiglia (nonni compresi), i nostri amici e chi in Ticino ci ha sempre sostenuto... Fantastico!"

Immagino abbiate avuto modo di incontrare Per Gessle e Marie Fredriksson… Cosa è accaduto nel backstage?

"Purtroppo le tempistiche in questo tipo di eventi sono sempre molto poco elastiche e, di conseguenza, l’incontro è stato piuttosto veloce, anche perché Marie sta poco bene e deve preservare le energie. Tra l'altro, Ivan le ha giustamente dedicato “Unbreakable”, che ha molto apprezzato. Ma c’è anche un altro aspetto di questa straordinaria esperienza che ci rende molto fieri: a quanto pare, sono proprio Per e Marie ad ascoltare i brani dell'eventuale opening act e, parlando con il loro tour manager, BoJo, abbiamo saputo di essere stati scelti personalmente da loro…"

Pensi si possa sviluppare una collaborazione?

"Speriamo! Le premesse ci sono tutte e se ci sarà la possibilità apriremo altri loro concerti. Ci piacerebbe però anche chiedere a Per di aiutarci a produrre una canzone, non si sa mai..."

E ora arriviamo a “Tieniti forte”, il vostro nuovo singolo – in italiano – che settimana dopo settimana è volato dritto dritto al primo posto della top 10 ticinese…

"Incredibile, sta avendo veramente un ottimo riscontro. Penso sia anche merito del testo, perché non è la solita canzone d'amore tanto cara agli artisti italofoni. Per noi è stato più che altro un esperimento… Non è stato facile, ma siamo contenti del risultato".

So che “Tieniti forte” anticipa il vostro terzo album... Vuoi entrare nel dettaglio della nuova produzione?

"Non sappiamo ancora se sarà un album o saranno due ep pubblicati a breve distanza, dipenderà dalla proposte che riceveremo dalle case discografiche. Tra ottobre e novembre, comunque, qualcosa uscirà. Per ora abbiamo “confezionato” un quarantina di canzoni e da queste ne selezioneremo una decina. Si prospetta un ottimo lavoro, stiamo finalmente riuscendo a mettere la nostra energia live anche su disco".

Visto l’enorme successo del singolo – in cui per la prima volta avete scelto l’italiano – immagino che all’interno del nuovo disco troveremo altri brani cantati nella lingua di Dante… Mi sbaglio?

"Non vogliamo porci limiti e anche se privilegeremo sempre l'inglese sono sicuro che qualche canzone in italiano la scriveremo ancora... A dire la verità, ne abbiamo nel cassetto altre quattro, ma non so se faranno parte del prossimo lavoro".

Sono cambiate le vostre influenze musicali rispetto a “Disinformation” (Warner, 2012) e “Up To Me” (Sound Service, 2014)?

"Diciamo che ci siamo aperti maggiormente anche ad altri generi musicali, ma la matrice è sempre quella... La musica deve trasmettere energia, emozioni… Il vestito conta relativamente. Sicuramente abbiamo un approccio più maturo alla composizione, e negli anni abbiamo portato l'intrecciarsi di generi a livelli quasi estremi, ma questo ci ha permesso di crescere... Mi fa sorridere pensare che nel 2003, quando abbiamo iniziato con la nostra prima band, il mercato della musica era molto settoriale: se suonavi metal era solo metal, se facevi pop era solo pop, e così via... Chi, come noi, cercava di abbattere queste barriere era visto male… Oggi si assiste a mescolanze di ogni tipo, si vedono addirittura metallari in discoteca a ballare la peggior house commerciale..."

Raccontami le registrazioni delle nuove canzoni…

"Dopo aver sperimentato diversi approcci, ci siamo accorti che la cosa più importante è curare le pre-produzioni nei minimi dettagli. La registrazione serve a valorizzare quest'ultima, soprattutto a livello sonoro. In questo momento ci stiamo muovendo tra Milano e Berlino, dove stiamo collaborando con diversi musicisti, tra cui i fratelli Matteo ed Emiliano Bassi, che si sono esibiti con noi a Moon and Stars. La cosa interessante è che oggigiorno molte cose si possono fare anche a casa... Noi, ad esempio, preferiamo registrare le tracce vocali nel nostro home studio".

Perché non vi siete di nuovo affidati al produttore londinese Joe Hirst, con cui avete già lavorato in “Up To Me”?

"Quella di Londra è stata una bella esperienza, ma, alla fine, non siamo riusciti a esprimere pienamente ciò che in realtà volevamo…"

Quando vi rivedremo in dimensione live qui in Ticino?

"Magari a Moon And Stars tra un paio di anni... Scherzi a parte, per ora non c’è nulla di pianificato, ma sicuramente organizzeremo qualcosa. La prossima data è in programma in Repubblica Ceca, il 31 luglio, all’interno di uno dei festival più importanti (Sázva Fest, ndr)".

Altro?

"Vorrei ringraziare pubblicamente il nostro team e tutti coloro che ci sostengono in questa straordinaria avventura: siete incredibili, grazie mille per tutte queste emozioni!"

 

 

 

 

 

 

 

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