ITALIAQuando il punk arriva dritto al cuore

COMO - Il bagaglio musicale che il combo porta con sé trasuda da ognuna delle undici canzoni raccolte all’interno del primo album, un’autoproduzione, dal titolo “I’ve Got The Blues”, dato alle stampe – su cd – oramai quasi due anni fa, nel settembre 2013. I riverberi e le risonanze hard rock oriented delle prime due tracce, “Midnight Train” e “The Killer” (la messa a punto dei suoni, per quest’ultima, è carico di Gianni Prudente, ndr), aprono un album che, brano dopo brano, entra nel vivo di un’era in cui al punk, aggressivo e trasgressivo, non serviva altro che una voce, due chitarre distorte, un basso e una batteria.

Con i New Heart torniamo quindi alle origini, più precisamente al 1977, quando Clash e Ramones, su di un asse in equilibrio tra Londra e New York, con versi e strofe al vetriolo, sbeffeggiavano il pensiero conservatore britannico e americano.

Quello dei New Heart non è punk fast food messo a punto da quattro ragazzini. È tutt’altro. Senesi e coloro con cui condivide la line-up della band (Luciano Guazzoni, chitarra; Luigi Clerici, basso; Fabrizio Martelli, batteria) sanno il fatto loro. "Le nostre maggiori influenze musicali le collocherei certamente nei Social Distortion e nei Clash…", mi spiega Senesi. Non a caso, infatti, lo scorso 5 giugno il gruppo ha preso parte allo Strummer Calling, un festival organizzato da qualche anno a Milano in memoria del fondatore dei Clash Joe Strummer, morto nel 2002, solo pochi mesi dopo avere compiuto cinquant’anni.

Ora come ora, senza contare i numerosi impegni in dimensione live, i New Heart stanno lavorando a quello che sarà il loro secondo disco: «Le canzoni ci sono, dobbiamo soltanto portare a termine le registrazioni…», aggiunge Alessio prima di concludere. "Le sonorità, questa volta, saranno un po’ meno distorte… Diciamo a metà tra Chuck Berry e gli AC/DC…". La pubblicazione è prevista appena dopo l’estate, a fine settembre.

Info: senesialessio@libero.it