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Si tratta di una caratteristica ereditata dalla famiglia, ha spiegato l'attore
LOS ANGELES - Jake Gyllenhaal crede che la chiave del suo successo sia il duro lavoro, una caratteristica ereditata dalla sua famiglia.
«Fa parte della mia stirpe. Viene da lì. Mio nonno materno faceva parte di una seconda generazione di ebrei americani. Suo padre era un sarto polacco, riuscito a diventare chirurgo. Era orgoglioso della sua famiglia. La famiglia di mio padre è composta da grandi lavoratori» - ha detto Gyllenhaal - «Sia gli uomini che le donne si alzavano alle 4.30 del mattino per cominciare a lavorare. Andare oltre i limiti, sia a livello mentale che fisico, è sempre stata una caratteristica della mia personalità. Sin da piccolo, mio padre mi svegliava per andare a correre».
Jake ha effettuato il suo esordio sul grande schermo alla tenera età di 11 anni in "City Slickers": un passo da lui ritenuto «pericoloso».
«Penso che qualsiasi settore lavorativo che non permette ad un bambino di fare il bambino sia sempre pericoloso - ha recentemente spiegato Gyllenhaal a FOX411 - Penso che i bambini debbano vivere tranquillamente la loro infanzia. Ma credo anche nell'educazione. Non importa quanto talentuoso tu sia o quante persone tu abbia ad acclamarti, l'educazione è la base di tutto e per me è stata la linea-guida da seguire».
