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L'attrice parla dei suoi complessi da ragazza e si dice favorevole rispetto ad una legge che punisca l' "apologia di anoressia"
ROMA - Pronta a tornare sul grande schermo con il nuovo film 'Ho Ucciso Napoleone', in uscita nelle sale domani 26 marzo, Micaela Ramazzotti parla dei suoi vecchi problemi alimentari.
L'attrice, madre di due bambini, Jacopo e Anna, avuti con il marito, il regista Paolo Virzì, ha confessato a 'OGGI': "A 17 anni ho avuto anch'io qualche problema con il cibo. Ma ho fatto pace con il mio corpo. Mangio olio, pasta, pesce, un po' di carne, verdure. Non pilucco solo tristi insalatine. Altrimenti dove troverei l'energia per essere diva e mamma?".
A tal proposito, in Francia si discute una legge che punisca l' 'apologia di anoressia', piaga di molte giovane attrici e modelle che, pur di sfondare nel mondo dello spettacolo, decidono di privarsi del cibo imboccando un tunnel che porta alla malattia e alla depressione.
"In Francia - afferma - la legge non è ancora passata ma spero che diano il buon esempio. È scandaloso che possano sfilare solo ragazze di taglia 36-38".
All'età di 36 anni, la Ramazzotti inoltre esclude il 'ritocchino' e alla plastica rivela di preferire la bellezza di un corpo naturale.
Alla domanda se abbia mai considerato di sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica, l'attrice risponde: "Ah, no, no, no. Assolutamente. Anche adesso, quando recito o poso per i servizi fotografici, vorrei vedere la mia faccia vera, le mie occhiaie. Se inizi a pomparti il viso, con gli anni non scoprirai neppure il tuo volto cambiare".
