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L'OSPITENon spariamo su mense e doposcuola

16.09.14 - 08:54
di Roberto Martinotti
Foto Ti Press
Non spariamo su mense e doposcuola
di Roberto Martinotti

Mi ha colpito molto il commento di un internauta apparso a metà agosto in risposta ad un preciso e puntuale articolo della sindacalista Laura Calebasso a favore della conciliazione lavoro-famiglia. Il commentatore, che naturalmente non si firma, ripropone luoghi comuni triti e ritriti, intrisi di maschilismo e di pregiudizi nei confronti delle donne. In sostanza dice che le donne stiano a casa a curare i propri figli, altro che mense scolastiche e doposcuola!

Sono affermazioni queste che dimostrano come purtroppo ci sono Ticinesi che devono ancora capire i veri motivi che spingono sempre più donne a lavorare e le ragioni del fortissimo aumento della domanda di posti nei servizi extrascolastici.

 

Il primo motivo è molto semplice. Le donne hanno gli stessi diritti degli uomini, quindi anche quello di realizzarsi attraverso il lavoro. La donna ha raggiunto da tempo, e in molti casi superato, l'uomo nella formazione professionale. Da qui il sacrosanto diritto ad esprimere le proprie conoscenze attraverso il lavoro. Alla politica attenta, lungimirante ed intelligente la capacità di creare presupposti alfine di dare alle donne gli strumenti per uscire dalle mura domestiche e poter affidare in modo adeguato i propri figli (mense scolastiche e doposcuola)

Il secondo motivo è legato alla pura necessità di far quadrare i contri all’interno di molte famiglie che, con l’unico stipendio dell’uomo, non riescono ad arrivare alla fine del mese. Il diritto al miglioramento della propria situazione finanziaria all’interno della famiglia tramite l’impegno lavorativo è un diritto imprescindibile di ogni democrazia che si rispetti.

 

L’iniziativa popolare “Aiutiamo le scuole comunali - Per il futuro dei nostri ragazzi”, in votazione in Ticino il prossimo 28 settembre, va proprio in questa direzione e costituisce un’occasione importantissima per cambiare uno stato di cose spesso sfavorevole alle famiglie e alle donne con figli. L’iniziativa popolare prevede un’organizzazione razionale dei servizi extrascolastici in tutte le regioni e un sussidio cantonale per aiutare i Comuni a fondare e gestire tali servizi. L’iniziativa stabilisce anche il principio, molto importante per la parità dei sessi, che i servizi siano accessibili a tutte le famiglie e che i costi siano suddivisi tra Cantone, Comuni e famiglie in base ad un regolamento cantonale. La realizzazione di queste strutture potrà avvenire entro 5 anni dall’approvazione dell’iniziativa: pertanto Cantone e Comuni avranno il tempo di organizzarsi e di dilazionare gli investimenti su più anni. Parlo di investimenti, perché sono soldi che avranno delle ricadute economiche, fiscali e sociali positive. Se vogliamo mantenere il lavoro in Ticino, dobbiamo favorire il lavoro delle donne in Ticino! Abbiamo finalmente la possibilità di dare alle famiglie ticinesi delle strutture per consentire alle donne di conciliare lavoro e famiglia. Non perdiamo questa importante occasione.

 

di Roberto Martinotti, presidente Sindacato VPOD Ticino

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