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OSPITEFondazione Bolle di Magadino: comunicato tendenzioso con conclusioni affrettate e poco scientifiche

11.03.17 - 21:04
Robert Aerni, presidente dell’Unione Contadini Ticinesi
TiPress
Le bolle di Magadino
Le bolle di Magadino
Fondazione Bolle di Magadino: comunicato tendenzioso con conclusioni affrettate e poco scientifiche
Robert Aerni, presidente dell’Unione Contadini Ticinesi

Addossare tutta la colpa all’agricoltura della presenza di residui di diserbanti nei canali del Piano di Magadino che terminano la loro lunga corsa nella zona Bolle è un atto di estrema superficialità e di denigrazione degli incredibili progressi fatti nella protezione dell’ambiente e degli animali dagli agricoltori svizzeri e ticinesi grazie anche alla loro costante professionalizzazione e al loro impegno. In questo contesto ricordiamo con piacere l’importante lavoro che ormai da svariati anni l’Unione Svizzera dei Contadini, con l’appoggio delle associazioni cantonali e in collaborazione con le associazioni ambientalistiche, sta portando avanti a livello di consultazioni, gruppi di lavoro, messa in atto di direttive e promozione di un uso corretto e parsimonioso di pesticidi, fungicidi o quant’altro. Un impegno propositivo che si rispecchia anche nella politica agricola 14-17 con il superamento in tempi brevissimi del numero di agricoltori che hanno aderito a molteplici misure in favore dell’ambiente (per esempio per quanto riguarda la biodiversità) che purtroppo però, con una tale comunicazione alla stampa, viene completamente ed implicitamente denigrato.

Il Piano di Magadino è un grande catino in cui le centinaia di chilometri di canali trasportano acque provenienti anche dall’autostrada, ferrovia, aeroporto, strade cantonali, campi da calcio, piazzali di zone edificabili, zone industriali e chilometri di strade gestite da vari comuni. Addossare la presenza di sostanze contenute in diserbanti esclusivamente all’agricoltura non è scientifico; chi avesse tempo può leggere lo studio e capirà che le conclusioni tratte dalla Fondazione bolle di Magadino sono troppo affrettate e assolutamente tendenziose. Varie sostanze ritrovate sono dei residui di prodotti che da parecchi anni non sono nemmeno più utilizzati in agricoltura. La Fondazione forse si dimentica dei diserbi praticati da NON agricoltori alle scarpate e ai binari della ferrovia o di quelli fatti ancora poco tempo fa da operai comunali e cantonali. Questo studio è solo esplorativo e sino ad oggi pare è stato condotto solo due volte. Un possibile carattere scientifico è opinabile visto che non vi è nessun riferimento tra qualità e quantità delle superfici oggetto dello studio (bacino embrifero tra i più grandi della Svizzera e acqua captata nei canali).

L’Unione Contadini Ticinesi invita quindi la Fondazione bolle di Magadino, al beneficio d’importanti mezzi pubblici, ad essere maggiormente prudente ed oggettiva prima di dare pubblicamente e senza mezzi termini all’agricoltura tutte le “colpe”. Una disinformazione che ha solo la capacità di screditare chi lavora seriamente. I vertici della Fondazione non dovrebbero dimenticare i vari studi effettuati in tutta la Svizzera, studi con provato carattere scientifico, dove si è potuto riconoscere l’importante e negativo impatto ambientale che tappeti verdi, giardini e centri sportivi hanno sui residui chimici riscontrati nelle nostre acque. Se poi aggiungiamo talune attività delle FFS e altre infrastrutture della mobilità, magari un poco più di prudenza sarebbe stata auspicata se si vuole essere costruttivi. Chiamarsi fuori non ha senso; pensiamo ad esempio solo alle migliaia di tonnellate di polveri di copertoni dei mezzi di trasporto che finiscono nell’ambiente! Un passo a gamba tesa da parte della Fondazione bolle di Magadino per nulla positivo, neanche per quanto riguarda un’ottica futura di collaborazione per il nascente Parco del Piano.

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