L'OSPITEUn patrimonio edificato non utilizzato: ecco la sfida dello sviluppo territoriale

Con lo scopo di rigenerare il tessuto urbano del nostro territorio, uno studio derivato dal progetto di “Restauro e informazione” promosso dall’Università della Svizzera italiana (USI) ha rilevato che esiste un gran numero di edifici industriali potenzialmente rivitalizzabili che potrebbero portare a diverse opportunità per il nostro Cantone, soprattutto se considerati nell’ottica di sviluppo non solo urbano sostenibile, ma anche economico. Stando ai dati pubblicati dallo studio del 2007, il patrimonio immobiliare su territorio cantonale che risulta essere attualmente inutilizzato è pari a 1'120 edifici per un totale di 804'591 metri quadrati edificati. Per rendere l’idea, la superficie appena indicata è pari a quella della città di Bellinzona. E ancora, lo studio sottolinea che, se rivitalizzate, queste superfici potrebbero generare 6'705 abitazioni oppure 32'183 postazioni di lavoro. Per non perdere questa occasione, e sfruttare al meglio le condizioni favorevoli che ci permetterebbero di apportare benefici economici, sociali e anche culturali al nostro territorio, la politica – dando finalmente prova di visione, progettualità e al contempo concretezza – si sta attivando per fare fronte alle sfide dello sviluppo territoriale sostenibile, di qualità e convergente con l’altrettanto importante progresso economico. Di fatto, con l’evasione dell’iniziativa parlamentare di Nicola Pini e cofirmatari “Introduzione di incentivi finanziari per la rivitalizzazione degli edifici industriali dismessi” e della mozione sempre di Nicola Pini a nome del Gruppo PLR “Rivitalizziamo gli edifici dismessi”, la Commissione della Gestione e delle Finanze si è espressa a sostegno di una vera e propria politica di rivitalizzazione degli edifici industriali dismessi. Si tratta di un passo importante, speriamo segnale della convinzione che sia necessario esplorare nuovi orizzonti e rilevare una visione di insieme che permetta di sfruttare al meglio le risorse già presenti sul territorio per migliorare l’attrattiva economica e, insieme, la qualità della struttura urbana, conciliando economia, società e territorio.