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L'OSPITESì ad un abbandono pianificato dell'energia nucleare

20.11.16 - 19:13
Gruppo interpartitico GPS (Giovani per la sostenibilità)
tipress
Sì ad un abbandono pianificato dell'energia nucleare
Gruppo interpartitico GPS (Giovani per la sostenibilità)

Il gruppo interpartico giovanile “Giovani per la sostenibilità” sostiene fermamente l’iniziativa "Per un abbandono pianificato dell’energia nucleare” e invita le cittadine e i cittadini a votare SI, per un futuro energetico sicuro nel nostro Paese.              


Secondo quanto previsto dalla strategia energetica 2050 (è lanciato referendum da UDC, appoggiato da Lega, contro questa strategia) sarà introdotto il divieto di costruire nuove centrali nucleari. Purtroppo per quanto concerne quelle ancora in funzione non esiste una data prefissata di spegnimento delle stesse, potrebbero continuare a funzionare in maniera indeterminata. È facile intuire che delle installazioni ideate e messe in funzione negli anni ’60 non possano essere né eternamente sicure, né performanti/efficienti a livello di produzione. 
L’iniziativa prevede una durata di vita massima per queste centrali di 45 anni. Nel breve termine solamente le centrali di Beznau I, II e Mühleberg sarebbero toccate da tale provvedimento. L’intero parco nucleare svizzero produce attualmente il 33% (dati 2015) dell’energia elettrica che consumiamo; le 3 centrali in questione producono solamente il 13% del totale (dati estrapolati dalle spiegazioni del Consiglio Federale). Non si tratta quindi di un progetto campato in aria come vogliono farci credere gli oppositori. Piuttosto chiediamoci come sia possibile che in questo preciso istante, e probabilmente sino a febbraio, sta mancando l’apporto di Beznau 1 e Leibstadt, che insieme producono il 50% dell’energia elettrica nucleare. 


I “Giovani per la sostenibilità” hanno fiducia nell’ulteriore sviluppo degli investimenti nelle energie rinnovabili. Basti pensare che ogni giorno vengono installati nel mondo 500’000 pannelli fotovoltaici e che nella sola Germania (che uscirà dal nucleare entro il 2022), nel 2015 solare ed eolico hanno prodotto l'equivalente di 5 volte tutta la corrente nucleare svizzera. La transizione energetica è in atto da tempo, il 27 novembre possiamo dare il nostro contributo a un approvvigionamento energetico più sicuro, che preserva l’idroelettrico, genera nuovi posti di lavoro nel settore cleantech e pone un limite al tutt’ora irrisolto problema plurimillenario delle scorie radioattive. 
Un sì convinto nell’urna, per la nostra sicurezza e per il rispetto delle future generazioni!

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