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OSPITEParc Adula? NO GRAZIE

16.11.16 - 15:00
Irina Dalberti-Bassi
Parc Adula? NO GRAZIE
Irina Dalberti-Bassi

Questo progetto ha finora portato nella nostra Valle un dibattito discutibile e un’ evidente spaccatura. C’è chi crede e chi non crede nel marchio che dovrebbe essere simbolo di tante opportunità. Io dico no a questo nome ed ai suoi simboli, ai quali molti hanno aderito con un atteggiamento vicino al fanatismo. Molti contrari si sono visti giudicati male ed attaccati solo per aver espresso la propria opinione. Nei migliori dei casi si é mal informati, ma spesso si é giudicati ignoranti e retrogradi con fare sprezzante. Più volte mi sono vista confrontata con giovani studenti che vivono lontano dalla nostra realtà e che forse non ci faranno più ritorno, i quali mi hanno guardata dall’alto al basso.

Forse sarò retrograda e con una semplice formazione, ma in Valle lavoro e contribuisco a creare posti di lavoro, mi impegno a livello pubblico su più fronti e credo sia un mio diritto avere un’ opinione. Si vende questo progetto come nato dal basso, ma poi quando si esprimono i propri dubbi, si viene attaccati ; ma allora chi fa parte di questo « basso »,

tanto sbandierato dai promotori ?

Forse sarò troppo realista, ma mi chiedo se chi legge i bei proclami e guarda le belle immagini proposte dai promotori, non possa avere dei dubbi sulla reale portata delle promesse e delle presunte ricadute. Mi chiedo se il basso tanto ostentato dai promotori sia realmente pronto ad eventualmente accogliere il turista, sempre che questo arrivi davvero e qui si voglia fermare. La mentalità di un popolo non si cambia con una Charta.

Se il turista dovesse davvero fermarsi, ma quali infrastrutture ha da offrire il nostro territorio ? Basteranno il marchio ed il nostro meraviglioso ambiente ? O sarà come molti temono, un tocca e fuggi a Lugano o Disentis?

Mi sembra abbastanza chiaro che realmente a disposizione per i progetti che dovrebbero rilanciare la nostra Valle, resteranno ben pochi mezzi finanziari, ma in compenso é sicuro che ci saranno delle limitazioni. Agli stessi giovani che vedono il ParcAdula come unica speranza per il futuro della nostra regione e della nostra generazione;

chiedo se sarebbero pronti a far ritorno per raccogliere la sfida ed impegnarsi in settori così difficili e precari come quello del turismo, dell’agricoltura o come capannaro forse ?

Si é parlato anche molto del Piano Regolatore, che i promotori ritengono non dovrebbe essere soggetto all’influsso delle nuove normative. Come mai da alcuni mesi sono ferme a Bellinzona alcune procedure cui verrà data una risposta solo a dicembre ? Ne sono coinvolta in prima persona, e scusate se ho i miei dubbi. Intanto é una giovane famiglia convinta di insediarsi in cima alla Valle che si chiede se valga davvero la pena investire soldi ed energie in questo territorio. Bel sostegno alla periferia.

Qualcuno ha visto nelle piste da mountainbikes di Livigno come un esempio da portare a casa. Ma io vi chiedo , perché non portare a casa l’idea di una zona a statuto speciale ? Perché non proporsi a livello federale per un progetto pilota in questo senso ? Al posto di una periferia sotto tutela una periferia artefice del proprio futuro.

Dico no ad un progetto che non é venuto dal basso, no ad un progetto che promette troppo ma che in dote porta soprattutto ulteriori regole.

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