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L'OSPITELe 8 misure del DFE, un anno dopo

11.10.16 - 20:00
Simone Boraschi, Segretario Giovani Liberali Radicali Ticinesi
Le 8 misure del DFE, un anno dopo
Simone Boraschi, Segretario Giovani Liberali Radicali Ticinesi

È passato un anno da quando, nel settembre del 2015, il Consigliere di Stato Christian Vitta ha presentato alla stampa il pacchetto di 8 misure per il mercato del lavoro ticinese. Sorveglianza del mercato del lavoro e occupazione/collocamento erano le parole d'ordine. Dopo 12 mesi, buona parte delle misure ha già dato i primi risultati.
Sul fronte della sorveglianza basti pensare alla nuova procedura contro le "aziende fittizie", capace portare alla luce da zero già trenta segnalazioni di irregolarità da parte di aziende intenzionate ad eludere le disposizioni in materia di lavoro distaccato. Anche il nuovo portale on-line per la segnalazione dei casi di abusi salariali è stato collaudato con successo e ha permesso velocizzare pratiche e interventi presso le aziende chiamate in causa. Non da ultimo, il gran lavoro fatto con la deputazione ticinese alle Camere federali ha permesso di giungere ad un inasprimento delle sanzioni (che passano da un massimo di 5'000 fr. a 30'000 fr.) per chi infrange la legge sui lavoratori distaccati, grazie all'approvazione da parte delle due camere federali di un progetto in tal senso.
Anche sotto il profilo dell'occupazione/collocamento il DFE si è impegnato a fondo. In primo luogo, sul lato della riqualifica dei giovani disoccupati, sostenuti con corsi ed assegni specifici. Purtroppo nella nostra realtà succede sempre più spesso che sempre più settori (come ad esempio quello degli impiegati di commercio) siano saturi di personale e che quindi i giovani lavoratori appena formati non trovino facilmente un posto. Con una riqualifica, indirizzata verso settori economici che invece richiedono a gran voce personale, le possibilità di trovare lavoro aumentano notevolmente. Tutto questo ha generato un risultato più che soddisfacente nel suo primo anno di attività, ma che sicuramente in futuro, se sostenuto dall'interesse del Governo, saprà dare più frutti di quelli già raccolti. Da ultimo, il DFE ha potenziato il sostegno al collocamento attraverso da un lato lo stanziamento di maggiori fondi e, dall'altro, grazie a una migliore formazione del personale. Inoltre, seguendo l'esempio del Canton Berna, il dipartimento ha introdotto in via sperimentale un corso intensivo di due mesi. Si tratta di un corso all'interno del quale i disoccupati hanno la possibilità di lavorare per lo Stato nei vari ambiti dell'amministrazione, acquisendo esperienza, percependo un salario, ma soprattutto non restando fermi a casa, dove capacità lavorative e voglia di rimettersi in gioco rischiano solo di essere danneggiate. I primi risultati sono incoraggianti: il 40% dei collocamenti avviene entro due mesi dalla fine del corso e il 30% entro la fine del corso stesso. Se il trend si dovesse riconfermare entro la fine dell'anno e previo consenso del Governo, il DFE avrebbe a disposizione un ulteriore strumento per puntare a un reinserimento sempre più rapido dei lavoratori sul mercato, in particolare dei giovani.
Le premesse per fare bene ci sono, ora bisogna continuare a lavora per concretizzarle fino in fondo.

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