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OSPITENo alla tassa di collegamento, sì alla modifica della LEOC e no all’iniziativa popolare “Giù le mani

18.05.16 - 16:00
Segretariato cantonale OCST
foto TiPress
No alla tassa di collegamento, sì alla modifica della LEOC e no all’iniziativa popolare “Giù le mani
Segretariato cantonale OCST

La tassa di collegamento persegue obiettivi condivisi dal sindacato: sostenere il finanziamento dei mezzi pubblici e incentivare una mobilità sostenibile. In concreto, è necessario lavorare per favorire l’uso dei trasporti pubblici e la condivisione dell’automobile con colleghi o persone che si muovono nella medesima direzione. Queste scelte permetterebbero di diminuire il traffico che giornalmente paralizza in particolare il Sottoceneri.

La proposta della tassa di collegamento risulta tuttavia per diversi aspetti discriminatoria. Il timore principale del sindacato è che i costi della tassa siano riversati sui lavoratori che dovranno pagare di più i posteggi loro riservati.

L’OCST ritiene che la questione a sapere come addebitare i contributi causali per i disagi generati dal traffico sia una questione che merita un approfondimento, anche tra le parti sociali. L’OCST non si sottrae, anzi è pronta a discutere come meglio gestire questi inconvenienti sociali e ambientali e quali progetti mettere in campo per dare una risposta concreta alle esigenze di dipendenti, aziende e società civile.

Le aziende e i centri commerciali – i principali generatori di flussi di traffico – devono essere coscienti che portano una responsabilità sociale e ambientale importante. Per questo il sindacato vuole collaborare con i datori di lavoro per diffondere comportamenti virtuosi compatibili con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale.

L’OCST infine esprime disappunto per l’imposizione di risparmi sui mezzi pubblici e sugli ecoincentivi che limiterebbero in maniera importante le risorse in favore degli strumenti concretamente a disposizione per ridurre traffico e inquinamento, qualora la tassa non fosse accettata in votazione popolare.

L’OCST giudica la modifica della Legge ospedaliera (LEOC) approvata dal Gran Consiglio un passo necessario per rafforzare la posizione dell’EOC in un’ottica di possibili collaborazioni con le cliniche private, la cui offerta di prestazioni è parte integrante del sistema sanitario cantonale. Il sindacato ha chiesto e ottenuto in sede parlamentare garanzie perché sia assicurata nei casi di collaborazione la qualità delle cure ai pazienti, delle condizioni di lavoro del personale e della formazione.

In particolare, l’OCST è attenta, in un quadro di accresciuta concorrenza con gli ospedali negli altri cantoni, al mantenimento in Ticino di servizi e prestazioni di cura specializzate in favore dei nostri pazienti e posti di lavoro preziosi in tutte le regioni, anche in quelle periferiche. Anche per questo è importante permettere all’EOC di attuare le necessarie collaborazioni con gli operatori privati attivi nel nostro Cantone.

In tal senso, i delegati si sono espressi contro l’iniziativa popolare “Giù le mani dagli ospedali”, ritenuto che la Pianificazione abbia dato risposte esaustive alle preoccupazioni sollevate dall’iniziativa, chiedendo nel contempo all’EOC di mantenere gli impegni presi per consolidare le strutture ospedaliere in valle Leventina e valle di Blenio garantendo un’adeguata offerta medico sanitaria.

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