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L'OSPITERaddoppio, la scelta del Municipio di Locarno "è incauta e negativa"

14.02.16 - 21:48
Pierluigi Zanchi, capo gruppo in Consiglio Comunale e membro della Sezione Locarnese de I Verdi
Raddoppio, la scelta del Municipio di Locarno "è incauta e negativa"
Pierluigi Zanchi, capo gruppo in Consiglio Comunale e membro della Sezione Locarnese de I Verdi

A nome della sezione dei Verdi del Locarnese, teniamo a sottolineare la nostra totale disapprovazione per la decisione presa dalla maggioranza dei Municipali di Locarno, a favore del raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo.

Appoggiare politicamente l’isteria creata artificiosamente ad arte sulla questione della sicurezza maggiore grazie a un eventuale raddoppio è quantomeno meschino. Un’azione a nostro modo di vedere che non poggia sulla saggezza e la ponderatezza che dei municipali dovrebbero avere. O forse (volutamente?) ignorando alcune semplici cifre che smontano tale argomento; tra il 2001 e il 2014 la media dei morti per incidente nel tunnel del Gottardo è stata meno di 2 morti l’anno. La totalità delle morti in Svizzera per incidenti stradali è stata, nel 2013, di 269 (poco più di mezzo morto al giorno); le morti per inquinamento dell’aria sono, in un anno, ben 4000 (circa 11 al giorno); in Ticino sarebbero 175 (quasi una ogni due giorni). Questo senza calcolare che però il Ticino, soprattutto nella zona più densamente popolata (Luganese e Mendrisiotto) e con l’aria più inquinata la mortalità sarebbe addirittura maggiore

Ammesso che il risanamento totale con chiusura sia veramente necessario (ad esempio in Austria si stà risanando un tunnel analogo, quello di 14 km del Voralgberg, senza chiusura e con solo 200 milioni di spesa), pure la questione della paura dell’isolamento è infondata. Avremo infatti a disposizione ben due tunnel ferroviari di cui uno doppio, con quindi una capacità di carico eccezionale per le merci e di trasporto rapido per le persone. Non moriremo sicuramente di fame e tanto meno ci mancheranno altri beni. Teniamo a precisare, ad esempio, che già oggi alcune catene di supermercati trasportano dalla Svizzera interna già l’80% del fabbisogno via treno. I turisti non diserteranno il Locarnese, anzi data la netta diminuzione dei tempi di percorrenza possiamo facilmente immaginare che aumenteranno, come del resto già successo in Vallese dopo l’apertura del tunnel del Lötchberg.

Inoltre, viste le esigenze nazionali di altre regioni e le limitate risorse finanziarie della Confederazione, i 3 miliardi spesi per il raddoppio del tunnel, rischierebbero di mancare per il collegamento Locarno-Bellinzona, certamente più importante per il Locarnese.

L’aumento del traffico indotto dall’apertura di tutte le 4 corsie, che secondo alcuni giuristi potrà essere fatta senza una nuova votazione e quindi in barba all’articolo costituzionale di protezione delle Alpi, non farà altro che spianare il tappeto rosso ai 2 milioni di camion europei facendo aumetare le emissioni inquinanti, comprese quelle di CO2 dannose per il clima.

Ci chiediamo come possa questo essere compatibile con il certificato “Città dell’energia” che Locarno si vanta di possedere. A questa inopportuna presa di posizione pro raddoppio si aggiungono purtroppo molti altri tassellli mancanti per una vera mobilità sostenibile e rivolta al futuro: dai mezzi pubblici alle ciclopiste, dalla corsa ai parcheggi ad un centro storico ancora con il traffico di transito, per fare solo qualche esempio.

Chi  costruirebbe una seconda casa al fine di ristrutturare la prima per poi lasciare la seconda chiusa o solo parzialmente utilizzata? Lo stesso vale per il tunnel a 4 corsie!

Da parte nostra bocciamo quindi senza indugio la scelta municipale; tra l’altro per niente solidale con i sindaci, i municipali (degli stessi partiti) ma soprattutto con i cittadini del Mendrisiotto che per difendere la qualità dell’aria e per evitare il collasso viario si oppongono al raddoppio. Almeno questa solidarietà gliela dobbiamo.

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