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L'OSPITE"Se la Svizzera accoglie più siriani degli USA”

05.10.15 - 17:11
Oreste Pejman, candidato Consigliere Nazionale al Parlamento Svizzero ( Numero 7, Lista 14)
"Se la Svizzera accoglie più siriani degli USA”
Oreste Pejman, candidato Consigliere Nazionale al Parlamento Svizzero ( Numero 7, Lista 14)

Il 6 marzo 2015 la Svizzera ha deciso di accogliere 3000 rifugiati siriani. Un numero molto superiore, in proporzione alla popolazione, a quasi tutte le Nazioni europee. La Svizzera ha dato quindi un grande esempio di apertura, solidarietà e umanità. La UE fino ad oggi non pare, ad eccezione forse di alcune Nazioni, aver fatto tantissimo, anzi ha iniziato a muoversi solo ultimamente e in maniera assai confusa e disorganizzata. Ma lo vero scandalo viene dagli Stati Uniti, che hanno importanti responsabilità nella destabilizzazione del Medio Oriente e del Nord Africa, soprattutto in Libia. Gli USA infatti fino ad oggi hanno un limite di 1500 rifugiati siriani all'anno, una quota irrisoria rispetto ai milioni di disperati che vogliono entrare in Europa. Ora Obama si è detto disponibile a modificare questo limite, e di accogliere almeno 10'000 rifugiati siriani, un numero che rimane vergognosamente basso in proporzione alla grandezza degli USA, della sua popolazione e delle sue responsabilità nella destabilizzazione del Medio Oriente.

L'Europa viene così abbandonata, costretta ad affrontare da sola le conseguenze degli errori della politica estera statunitense. Eppure in Europa nessuno pare abbia il coraggio di ricordare agli USA le sue responsabilità e i suoi conseguenti doveri. Anzi, si preferisce continuare ad appoggiare ciecamente la sua politica estera, senza riflettere sulle conseguenze dirette e indirette e senza chiedere un appoggio per poterle fronteggiare. L'Europa si conferma così unita solo finanziariamente e dietro una moneta, ma senza unione politica e senza una visione strategica indipendente. Se questa è la UE allora la Svizzera deve imparare a diventarne meno dipendente, deve evitare un'adesione diretta o indiretta e deve imperativamente rimanere neutrale, indipendente e sovrana.

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