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L'OSPITEVendite telefoniche: che seccatura!

14.09.15 - 09:04
Giovanni Berardi – Candidato PPD al Consiglio Nazionale
Vendite telefoniche: che seccatura!
Giovanni Berardi – Candidato PPD al Consiglio Nazionale

“Piange il telefono” cantava Domenico Modugno e, oggi, probabilmente piangerebbe anche lui vedendo quello che sta succedendo nel campo delle vendite telefoniche. Gli operatori dei call center chiamano ormai ad ogni ora del giorno e non solo sul telefono fisso ma anche sul cellulare. Siamo letteralmente tartassati da chiamate e molta gente non ne può più.

Ecco un ambito concreto dove la politica potrebbe dimostrare di essere attenta anche ai dettagli. È giunto il momento che il legislatore dia una regolata al settore, ma soprattutto una calmata a questi televenditori arrembanti. I nostri anziani sono soggiogati e messi in errore. Si va dalla vendita di contratti assicurativi fino a quella di vini francesi (fosse almeno Merlot del Ticino…). Proprio in questi tempi ci sono operatori che chiamano lasciando squillare una o due volte il cellulare così che resta memorizzato il numero della chiamata persa. Chi riceve la telefonata, incuriosito, è così indotto a richiamare. È un trucco per aggirare la legge.

Infatti, le vendite per telefono sono paragonate alle vendite a domicilio e la legge prevede il cosiddetto diritto di revoca o di ripensamento entro 7 giorni. Però, tale diritto non può essere esercitato se è stato l’acquirente a contattare il venditore. Capita la finezza? Ad ogni modo il periodo di revoca è troppo corto e andrebbe allungato. Nel 2012 fu introdotta la possibilità di tutelarsi di fronte al teleselling facendo appello alla legge contro la concorrenza sleale con il blocco della pubblicità nell'elenco telefonico, segnalato da un asterisco accanto al nome dell'abbonato. Ma non è servito a molto anche perché ormai gli operatori telefonici sono complici vendendo i numeri dei loro abbonati a queste società. Questo è un argomento che interessa, ma soprattutto che irrita la gente. Se gli attuali disposti di legge permettono questo scempio è ora di cambiare proponendo puntuali ed efficaci correttivi. Altrimenti al prossimo televenditore che ci chiama non ci resta che cantare come faceva la grande Mina: “Se telefonando io potessi dirti addio ti chiamerei.” Magari capiranno e ci lasceranno in pace.

 


 

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