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L'OSPITEEU-Svizzera. STOP all'erosione della sovranità nazionale

28.08.15 - 17:49
Gianmaria Frapolli, per il gruppo Lega dei Ticinesi
EU-Svizzera. STOP all'erosione della sovranità nazionale
Gianmaria Frapolli, per il gruppo Lega dei Ticinesi

Oggi la discussione politica in Ticino è molto concentrata sull'applicazione dell'articolo 121a della Costituzione federale (contro l'immigrazione di massa) e la compatibilità con l'Accordo di libera circolazione. Questa discussione evidenzia già chiaramente come gli attuali Accordi bilaterali abbiano posto forti limiti alla sovranità nazionale e al diritto interno. L'esempio eclatante, per la sua limitata portata amministrativa ma per il suo grande impatto politico e giuridico, è la richiesta del casellario giudiziale e del carico pendenti promosso dal Dipartimento delle istituzioni, applicato dallo scorso aprile per gli stranieri UE e AELS che richiedono un nuovo o un rinnovo di permesso in Ticino. Per il gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi è di evidente importanza la difesa della sovranità e la prevalenza del diritto interno rispetto agli accordi internazionali, in particolare quando si tratta di difendere popolazione, aziende e territorio da minacce o da abusi da parte dei Paesi attorno al nostro Cantone nei quali i concetti di legalità sono molto labili e la concorrenza leale è un concetto privo di basi.

Partendo da questa situazione puntuale, gettando uno sguardo oltre la sola libera circolazione, ci rendiamo conto come la Svizzera in futuro - se continuerà a perpetuare la via costante arrendevolezza promossa dal Consiglio federale - sacrificherà ulteriormente parte della sua sovranità in materia importante, come previsto nelle "questioni istituzionali" e nei singoli trattati attualmente in discussione. Si pensi al fatto di avere giudizi di entità terze che dovrebbero garantire l'applicazione corretta degli accordi bilaterali attraverso corti di giustizia europee, e quindi evidentemente di parte e contrarie allo spirito confederale. Oppure ai dossier legati al mercato energetico europeo, dove già oggi la politica solo apparentemente liberale ha messo "fuori mercato" le nostre centrali idroelettriche a livello di costi, mentre gli aiuti statali (di per sé non ammessi, ma ampiamente usati dai Paesi UE) permettono investimenti privati nelle energie rinnovabili. Secondo l'accordo sull'energia, attualmente in trattativa, parte delle competenze regolatorie sarebbero sacrificate ad organi sovranazionali, antidemocratici e non trasparenti. Con chiare conseguenze poi sulla sovranità anche cantonale.

Pensando poi alla dimensione alimentare e di vari servizi pubblici, l'adozione da parte dell'UE della TTIP metterà ulteriormente sotto pressione la nostra sovranità e il nostro diritto interno. Vista la situazione attuale, considerate le sfide future e l'atteggiamento remissivo della politica federale promossa dal Consiglio federale, il gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi chiede al Consiglio di Stato di assumere un atteggiamento chiaro e privo di compromessi nella difesa della sovranità cantonale e nazionale, nell'ambito delle consultazioni settoriali, della discussione tra i Governi cantonali sulla politica europea e nei messaggi politici all'attenzione della Confederazione e degli altri Cantoni.

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